Il fatto risale a marzo 2020. All’epoca la vittima della truffa, residente in Liguria, si trovava nel Cuneese. Si era affidato al sito di vendite online Subito.it per un’inserzione: “Avevo inserito un annuncio per la vendita di un computer. Dopo un’ora mi ha contattato un signore che diceva di lavorare nelle Poste. La moglie aveva un mercato dell’usato a Firenze e aveva mostrato interesse”.
Trovato l’accordo intorno agli 850 euro, le parti stavano discutendo sul metodo di pagamento. L’imputato ha voluto che il tutto avvenisse tramite Postepay. Così l’uomo è andato allo sportello più vicino ed è rimasto in contatto telefonico con il truffatore. Alla seconda operazione la persona offesa si è insospettita: “Mi aveva chiesto di inserire l’Iban. Così ho bloccato alla seconda operazione”. In pratica era lui che stava effettuando il versamento dal proprio conto su quello dell’imputato, un sistema che ultimamente viene usato molto spesso nelle truffe.
La parte offesa ha perso comunque una discreta somma di denaro: all’esito degli approfondimenti, si è arrivati all’identificazione di C.R., oggi a processo, come presunto artefice della truffa. Il giudice ha disposto il rinvio dell’udienza per l’ascolto del maresciallo Giorgio Carboni di Limone Piemonte, che ha condotto gli approfondimenti, al 10 giugno 2025.