È costata una condanna a sette mesi, con pena sospesa, la ‘notte brava’ di M.L., un 27enne fermato dai carabinieri in piazza Boves nella tarda serata del 25 ottobre 2018.
Il giovane, visibilmente ubriaco, stava importunando i passanti già da qualche minuto quando verso le 23,30 una pattuglia della sezione Radiomobile di Cuneo l’aveva raggiunto e identificato. Un po’ a fatica i militari lo avevano convinto a consegnare i suoi documenti, sebbene M.L. continuasse ad apostrofarli con frasi come “carabinieri di m.” o “toglietevi la divisa che vi spacco la faccia”.
Visto il suo stato psico-fisico, gli uomini dell’Arma l’avevano poi accompagnato al comando di corso Soleri. Qui, mentre era in corso la compilazione del verbale per ubriachezza molesta, M.L. continuava a inveire e mostrare un atteggiamento a tratti aggressivo, salvo poi riaddormentarsi in preda alla sbornia.
Per questo, prima di essere rilasciato, il giovane era stato anche denunciato per resistenza a pubblico ufficiale. L’avvocato Monica Giannini che lo ha difeso nel processo ha rilevato come dalla ricostruzione dei fatti “non emerge alcuna violenza o minaccia, a fronte di un comportamento senz’altro sbagliato”. La libertà di azione dei carabinieri non ne sarebbe mai stata intaccata, tant’è vero che questi erano riusciti a farsi consegnare i documenti e a condurre in caserma il soggetto senza difficoltà.
Il giudice Marco Toscano, tuttavia, si è dimostrato di diverso avviso. M.L. era già stato condannato lo scorso ottobre per
minaccia nei confronti della madre. Qui l’accusa riguardava una serie di violente liti in famiglia, che avevano infine indotto la donna a denunciare suo figlio.