L’accusa era pesante, specie per un giovane che lavora come agente immobiliare in una città provincia: E.B., responsabile legale dell’agenzia Vendocasa a Fossano, doveva infatti rispondere dell’imputazione di truffa pluriaggravata ai danni di una ex cliente, una signora 82enne che lo aveva denunciato tre anni fa.
Nell’estate del 2016 l’anziana, titolare di una pensione da meno di mille euro al mese, aveva deciso di cedere il suo garage dopo essere stata avvicinata da un ragazzo che dichiarava di trattare a nome della Vendocasa. Il garage era stato in effetti venduto al prezzo di 10mila euro. Facendo leggere il contratto a un vicino di casa, però, sarebbe emerso che il compenso pagato all’agenzia era in realtà dieci volte superiore alla cifra che la donna affermava di aver pattuito in precedenza: di qui la decisione di sporgere denuncia alla Guardia di Finanza.
L’avvocato Carla Sapino, legale di E.B., sostiene invece che i patti fossero chiari fin dall’inizio: “Nell’incarico di vendita firmato dalla cliente c’era scritto che avrebbe versato 3mila euro di provvigione”. Circa 2500 di questi sarebbero serviti non già a coprire in maniera indebita il compenso del notaio, come sostenuto dalla parte civile, ma a rifondere l’agenzia delle spese pubblicitarie sostenute: “La signora – aggiunge l’avvocato Sapino - ha venduto un garage di 9 metri quadrati a 10mila euro in un mese: per ottenere un risultato del genere è stata fatta una massiccia comunicazione e gli spazi pubblicitari vanno ovviamente pagati”.
Anche il giudice ha riconosciuto la fondatezza delle ragioni difensive, assolvendo con formula piena l’agente immobiliare. La Procura, che aveva chiesto in giudizio la pena di un anno e mezzo di carcere, ha rinunciato a presentare appello contro la sentenza, rendendo l’assoluzione definitiva.