FOSSANO - Fossano, aggredì un medico per rubare farmaci: condannato un tossicodipendente

Il 32enne si sarebbe presentato più volte in ospedale minacciando i sanitari, anche dopo l’arresto

a.c. 24/07/2019 21:31


Non sarebbe stata la prima volta che M.G., 32enne residente a Fossano, si presentava alla guardia medica dell’ospedale SS. Trinità nel tentativo di strappare prescrizioni di farmaci. Ma il 31 marzo scorso le cose sono degenerate: era di turno il dottor A.C., medico cuneese 44enne, che si apprestava a chiudere l’ambulatorio poco dopo le 21.

La chiamata di una collega l’aveva avvisato dell’arrivo di un ragazzo: “Dopo pochi secondi M.G. si è presentato e con fare abbastanza perentorio ha chiesto che gli prescrivessi diverse confezioni di Subutex, Rivotril e Lorazepam. Sono tre psicofarmaci che possono essere impiegati anche come sostanze psicotrope e necessitano di ricetta”. Il 32enne, chiarisce il medico, non aveva fornito nessuna spiegazione sulle sue richieste e non appariva in crisi di astinenza. Sentendosi rispondere che era impossibile soddisfarlo in assenza di una prescrizione, avrebbe quindi dato in escandescenze e rivolto insulti al suo interlocutore.

A quel punto A.C. aveva ritenuto opportuno avvisare le forze dell’ordine: “Durante la chiamata il soggetto si è fatto molto più aggressivo - ricorda in tribunale - e ho iniziato ad avere paura. Era evidente che la situazione stava prendendo una brutta piega, l’ho visto succedere prestando servizio nei penitenziari”. Nel corso della telefonata M.G. si era avventato sull’armadietto dei farmaci ed era riuscito ad afferrare un paio di flaconi, prima di tentare la fuga. Il medico l’aveva bloccato alle spalle nel tentativo di fermarlo, venendo colpito da un calcio e da una ginocchiata: ne era seguita una violenta colluttazione, al termine della quale l’autore del furto si era allontanato con il volto tumefatto. I Carabinieri, sopraggiunti di lì a poco, lo avrebbero trovato ancora in possesso dei farmaci rubati e arrestato.

“I colleghi mi hanno riferito che questa persona si presentava spesso in guardia medica, non per necessità cliniche ma per strappare prescrizioni” spiega ancora A.C.: “Un dottore, a quanto mi ha detto uno dei portinai dell’ospedale, si sarebbe dovuto difendere da una sua aggressione con una sedia”. Anche dopo l’arresto, nel periodo in cui era sottoposto all’obbligo di firma, M.G. sarebbe tornato più volte in portineria chiedendo notizie sui turni di servizio del medico che l’aveva denunciato.

L’uomo ha un passato difficile, con problemi di tossicodipendenza fin da quando aveva 15 anni, e si trova oggi in carcere. In tribunale ha contestato la ricostruzione fornita dalla parte offesa, sostenendo che il dottore non gli avesse nemmeno lasciato il tempo di presentare la ricetta: “Ho afferrato un medicinale perché stavo male, ero in carenza di morfina e mi ero visto rifiutare un aiuto”.

Per il pubblico ministero Attilio Offman, la versione dell’imputato è poco credibile tenuto conto che tutto nasce dall’assenza della prescrizione farmacologica: rispondendo alle domande del gip dopo l’arresto, M.G. non aveva mai detto di averne una a disposizione. E non aveva nemmeno accettato la soluzione propostagli di una terapia ‘al bisogno’, in attesa di documentare la sua situazione.

“La condotta tenuta dopo l’arresto è estremamente preoccupante” prosegue Offman, ed è grave che M.G. “avesse continuato a cercare il medico anche nel periodo in cui era sottoposto alla misura cautelare, alla quale del resto ha ottemperato poco”. In linea con le richieste dell’accusa, la giudice Sabrina Nocente ha condannato l’imputato a quattro anni di carcere e 927 euro di multa.

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