“Era un imprenditore molto conosciuto e un padre di famiglia, per la città è una terribile disgrazia. La pista in teoria è il luogo più sicuro in cui correre, ma non sempre è così”: così il sindaco Dario Tallone commemora Fabrizio Giraudo, esprimendo vicinanza ai familiari del pilota 46enne
deceduto nel pomeriggio dopo un incidente su pista a Misano Adriatico.
È morto sul circuito intitolato a Marco Simoncelli, il “tempio” del motociclismo italiano, dove era venuto per correre nella Coppa Italia Velocità del Trofeo Italiano Amatori, categoria RR Cup, classe 1000. Un ritorno su una pista conosciuta, per lui che aveva debuttato nel Trofeo nella stagione 2019, ottenendo diversi piazzamenti e chiudendo la stagione 2022 al sesto posto assoluto nella classe “1000 Avanzata”. Correva su una Bmw per il team Extreme, con il numero 67. Oggi al termine del primo giro di prova è stato coinvolto in un contatto tra più piloti, avvenuto in rettilineo. Immediati, ma purtroppo inutili, i soccorsi.
Nella sua Fossano, la grande passione di Giraudo per le moto era ben conosciuta. Più volte aveva partecipato allo storico Motoraduno nella città degli Acaja. Titolare di un’impresa edile, il 46enne viveva nella frazione San Sebastiano con la moglie e due figli piccoli.