In tribunale a Cuneo ha parlato anche lui, Happy Osazuwa, l’ex richiedente asilo nigeriano protagonista di uno dei “casi mediatici” più discussi in provincia negli ultimi anni. L’uomo è accusato di minaccia con l’uso di armi, perché nell’ottobre del 2022 era stato ripreso da una telecamera nell’atto di brandire un coltello contro alcuni passanti, in pieno centro a Bene Vagienna.
Un video è rimbalzato dalle chat di Whatsapp fino agli studi delle televisioni, in particolare di Fuori dal Coro, la trasmissione di Mario Giordano su Rete 4 che in più occasioni si è interessata alla vicenda. Lo stesso filmato è stato visto questa mattina anche dal giudice, che in precedenza aveva ascoltato le dichiarazioni rese dall’imputato. Poco si è compreso, per la verità, se non che l’uomo è arrivato in Italia cinque anni fa ed è stato ammesso nel progetto Sprar, per poi trovare residenza a Bene Vagienna e lavoro nella ristorazione. Solo poche parole per giustificarsi dell’accaduto: “Sono uscito con il coltello perché stavo cucinando. Non volevo minacciare nessuno”.
La versione offerta da una testimone diretta è diversa: “Sono ancora spaventata adesso a vederlo: se lo incontro mi vengono le palpitazioni” ha detto la donna, rievocando l’accaduto. Quel giorno, ha spiegato, aveva sentito Osazuwa urlare insulti da una finestra, mentre si recava in ambulatorio con l’anziana madre: ne era seguito uno scambio di frasi accese. Al ritorno, la signora aveva chiamato i carabinieri, dopo aver appreso da un’altra persona che il nigeriano stava cercando di rimuovere alcuni paletti dal manto stradale: “Mentre ero al telefono me lo sono vista arrivare contro con un coltello, ho urlato ai carabinieri ‘ha un coltello, mi ammazza’: non potevo ripararmi da nessuna parte”. Dopo essersi arrestato per alcuni istanti, Osazuwa sarebbe tornato in un secondo tempo di nuovo con il coltello: “Aveva lo spazzolino da denti in bocca e la schiuma che gli usciva dalla bocca: urlava qualcosa di incomprensibile, l’ho guardato e ho visto che gli mancava l’occhio destro. Ho alzato le mani, dicendogli ‘stai tranquillo, torna a casa tua”. La perdita dell’occhio, ha spiegato lo stesso imputato, risale a una rapina subita quando viveva ad Asti.
Pare, stando a quanto l’uomo ha riferito in seguito ai carabinieri, che all’origine della sua reazione rabbiosa ci fosse il fastidio per il via vai di persone sotto la sua abitazione. Accentuato dal fatto che si era in un mattino di mercato: “Ha raccontato che era stanco e non riusciva a dormire” ha dichiarato in una precedente udienza il vicebrigadiere Giuseppe Montesano. Il militare ha spiegato di averlo trovato calmo e senza armi in mano, quando era intervenuto, poco dopo, sulla scena.
Il 10 marzo prossimo, esaurita l’istruttoria, il giudice ascolterà le richieste del pm e della difesa e pronuncerà la sentenza.