FOSSANO - Minacciò il capotreno alla stazione di Fossano, dovrà pagare una multa

Protagonista un giovane residente a Savigliano. Accusava il ferroviere di averlo rinchiuso a chiave: “Lui e gli amici avevano birre e spinelli” sostiene quest’ultimo

a.c. 25/11/2021 19:32

 
Era partito da Torino con alcuni amici, diretto alla stazione di Fossano. Dove in effetti sarebbe arrivato, ma gravato da una denuncia per minacce firmata dal capotreno.
 
La vicenda è costata un processo e una sanzione pecuniaria a G.H., un giovane albanese residente Savigliano, appena maggiorenne nel marzo 2019 quando avvennero i fatti. Il capotreno aveva richiesto un intervento della Polfer affermando di essere stato “preso a male parole, minacciato e insultato” da G.H. e dai suoi compagni di viaggio. Secondo la sua versione, i ragazzi si sarebbero nascosti in una zona del convoglio interdetta al pubblico per evitare il controllo dei biglietti: “Quando mi hanno visto al telefono, - ha raccontato - G.H. mi si è parato davanti fronte a fronte e ha detto ‘se hai chiamato qualcuno ti ammazzo, ti uccido’”. A detta del ferroviere, i ragazzi avrebbero avuto con loro lattine, bottiglie di birra e spinelli. Una volta scesi in banchina si era scatenato un ulteriore battibecco che avrebbe portato alla querela.
 
Ben diversa la ricostruzione offerta dall’imputato, a detta del quale l’origine del diverbio dipendeva dal fatto che il controllore aveva rinchiuso a chiave lui e i suoi amici all’interno dello scompartimento di testa. In quel vagone, adibito al deposito delle biciclette, i giovani si sarebbero recati di proposito per non disturbare gli altri passeggeri con la loro musica. Nessuno di loro era ubriaco né drogato, ha sostenuto l’avvocato Luca Martino sulla scorta di quanto testimoniato dall’assistente capo della polizia ferroviaria che intervenne: “Ha riferito di aver trovato ragazzi educati, disponibili e collaborativi durante l’identificazione e che non vi erano né odori né altri indicatori dell’uso di droghe o alcol”. Il comportamento di G.H., in ogni caso, sarebbe stato scriminato dalle azioni arbitrarie del capotreno: “Era da appena un mese in servizio, probabilmente si è trovato per la prima volta a gestire una situazione critica” ha ipotizzato il legale.
 
Di diverso avviso il pubblico ministero Anna Maria Clemente che ha chiesto per l’imputato la condanna a nove mesi di pena: “Che il capotreno si sia spaventato lo ha ammesso anche l’accusato, sostenendo che a un tratto aveva cominciato a tremare. Non si capisce perché avesse dovuto farlo se non fosse stato spaventato”. Il giudice Mauro Mazzi, pur ritenendo provata la colpevolezza di G.H., si è limitato a una sanzione e ha condannato il giovane a una multa di 600 euro.

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