Il “caso” è di quelli che si ricordano, più che per il gesto in sé per la risonanza del video in cui la sequenza era immortalata. Parliamo dell’episodio per cui oggi è a processo Happy Osazuwa, ex richiedente asilo nigeriano, accusato di minaccia.
Osazuwa è l’uomo che nell’ottobre di due anni fa venne filmato da una telecamera di videosorveglianza privata, nell’atto di avvicinare due donne con un coltello in mano. A Bene Vagienna quel video ha fatto scalpore per mesi, un po’ perché nella città augustea - per fortuna - non capita tutti i giorni di assistere a scene simili, un po’ perché le immagini hanno fatto il giro delle chat e poi dei salotti televisivi. Quello di Fuori dal coro, la trasmissione di Rete Quattro con Mario Giordano, vi aveva dedicato particolare attenzione. Cosa di cui si rammarica il vicebrigadiere dei carabinieri Giuseppe Montesano, intervenuto poco dopo sulla scena: “Il paese è stato un po’ messo in croce da questa vicenda, finendo nelle cronache nazionali”.
“L’interesse mediatico che c’è stato ‘per colpa’ di Fuori dal coro - aggiunge il militare - ha fatto sì che scaturisse nel paese una sorta di psicosi. Soprattutto i primi giorni arrivavano segnalazioni su questo soggetto: Happy ha vissuto a Bene Vagienna per due anni e mezzo circa, lavorava all’epoca presso un bar-vineria ed era scontato che lo si vedesse anche a passeggio”. A parte una denuncia a piede libero, infatti, non c’è mai stato nessun provvedimento a suo carico: risulta solo una querela, sporta da un vicino tempo dopo, che non riguarda però i fatti per cui è ora a processo.
Quelli vale comunque la pena di riepilogarli, a beneficio di chi non ne avesse memoria. Dalle immagini della videocamera, girate nella mattina del 14 ottobre 2022, si vedeva il soggetto sbucare da via Vittorio Emanuele, sull’incrocio con via Beata Paola, avvicinandosi a una signora che aveva appena salutato una conoscente. Il giovane aveva estratto dalla tasca posteriore dei pantaloni un coltello da cucina, brandito più volte contro le due donne, mentre mimava il gesto della coltellata prima di tornare infine sui suoi passi. Già in precedenza, conferma il vicebrigadiere Montesano, era uscito di casa (a pochi passi da lì) con fare intimidatorio: “Lo si vedeva inveire contro un’auto o un passante. In un’altra circostanza aveva divelto un palo di ferro che delimita il passaggio pedonale, prendendosela coi passanti”.
Il motivo di tanta furia, per quanto si è potuto appurare, sarebbe il fastidio che il nigeriano provava verso il rumore proveniente dalla strada: “Ha raccontato che era stanco e non riusciva a dormire. Quel giorno c’era un po’ più di via vai perché era venerdì, giorno di mercato in paese”. Quando i carabinieri erano arrivati Osazuwa si era già calmato: “Aveva in mano qualcosa che abbiamo poi scoperto essere il suo occhio di vetro: in quel momento però non aveva armi”. Il coltello era stato invece ritrovato nella cucina di casa sua. In aula è stata ascoltata anche l’assessore benese Flavia Giaccardi, sopraggiunta poco dopo: “Conoscevo già Happy - ha riferito -, perché lo avevo incontrato alla firma del suo patto di accoglienza presso il comune di Bene Vagienna, dove era ospitato nell’ambito del progetto SAI. Era tranquillo e non molto loquace, non mi aveva impressionata”.
“Non ho capito cosa potesse essere successo quel giorno - ha aggiunto - finché non ho visto Happy arrivare con un coltello. Il mio primo pensiero è stato andare da questa signora che mi chiamava e dirle che ‘è soltanto Happy’, poi chiaramente mi sono un po’ spaventata. Non credo nemmeno mi abbia riconosciuta in quel momento”. Il prossimo 7 ottobre il giudice ascolterà anche la versione della signora che venne minacciata.