FOSSANO - Travolse l’auto su cui viaggiava una 75enne di Fossano, assolto dall’accusa di omicidio stradale

Gabriella Donalisio era morta sul colpo la sera del 21 ottobre 2017: stava entrando in retromarcia sulla SP 169. Il conducente dell’altro veicolo non riuscì a frenare

in foto: Gabriella Donalisio

a.c. 01/04/2021 19:19

 
Non era riuscito a frenare trovandosi di fronte la jeep Cherokee sulla quale viaggiava la 75enne Gabriella Donalisio: per questo S.S., al volante di un’Audi Q7, aveva travolto l’altro veicolo uccidendo sul colpo la guidatrice.
 
L’incidente avvenne la sera del 21 ottobre 2017 sulla Provinciale 169 nel tratto compreso tra le frazioni fossanesi di Gerbo e Maddalene. Gabriella Donalisio, moglie di Beppe Casale Alloa, risiedeva a San Sebastiano dove la sua scomparsa aveva destato grande commozione. Solo due anni prima la donna, coinvolta nelle attività parrocchiali e frazionali, aveva affrontato la morte prematura del figlio Mauro.
 
Nel processo a carico di S.S. accusa e difesa hanno dibattuto a lungo sul fatto che la vettura guidata dalla Donalisio fosse già ferma in mezzo alla strada, come sostenuto dalla Procura, o stesse ultimando la manovra in retromarcia come hanno invece argomentato gli avvocati. L’urto trasversale aveva trascinato per una quindicina di metri i due veicoli e provocato la morte istantanea della pensionata. In seguito all’intervenuto risarcimento, la famiglia della vittima ha revocato l’iniziale costituzione di parte civile.
 
All’esito dell’istruttoria, il pubblico ministero Luigi Dentis ha chiesto la condanna dell’imputato a nove mesi di reclusione, sostenendo tra l’altro che l’uomo viaggiasse a intorno ai 100 km/h e quindi al di sopra del limite extraurbano: “Il perito di parte civile Petrillo sostiene inoltre che, se il mezzo condotto da S.S. avesse tenuto la destra, l’impatto si sarebbe verificato nella parte posteriore della jeep e non avrebbe avuto verosimilmente effetti mortali”. Neanche l’errata manovra dell’anziana, a giudizio del procuratore, solleverebbe l’altro conducente dalle responsabilità: “Anche ammettendo che fosse nei limiti, su un tratto di strada non illuminato e con una visibilità non superiore ai 70 metri avrebbe dovuto comunque regolare la velocità in modo da potersi arrestare in tempo”.
 
Di parere opposto la difesa, rappresentata dall’avvocato Maddalena Mellano, per la quale l’Audi viaggiava entro i limiti di velocità: “Non è provato che S.S. fosse distratto alla guida, né aveva alcuna necessità di affrettarsi” ha osservato il difensore, attribuendo l’incidente al solo fatto che “su una strada extraurbana secondaria, di notte e al buio, la Donalisio ha messo in atto una manovra azzardata immettendosi senza rispettare il diritto di precedenza”. Alle medesime conclusioni è pervenuto l’avvocato Luca Vineis: “L’auto della Donalisio aveva ancora la retromarcia inserita, quindi era nella fase di manovra: una manovra che ha calcolato male, parandosi all’improvviso davanti all’auto di S.S.”.
 
Il giudice Emanuela Dufour ha quindi pronunciato sentenza di assoluzione perché il fatto non costituisce reato.

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