"A Perlo se non si votava era uguale". La scritta nera è comparsa ieri sera, tra le 22 e le 23.30, accompagnata da una svastica, su un muro in pietra nel paesino dell'alta val Tanaro, evidente il riferimento alle elezioni amministrative dello scorso 26 maggio, che hanno premiato Simona Rossotti, ora sindaco del paesino di 112 abitanti. Mente l'anonimo writer stava completando la sua opera era in corso una riunione di maggioranza: ad accorgersi della scritta è stata una consigliera comunale che ha immediatamente avvertito i colleghi via Whatsapp: “C'è già qualcosa da fare” ha scritto in chat.

 

"Ho appena depositato una denuncia in Caserma dei Carabinieri e confido nel lavoro delle Forze dell'Ordine che sapranno fare il loro dovere - ha commentato stamane la Rossotti -. L'ignoranza é un male assoluto che non possiamo accettare per il rispetto delle persone, della storia e delle Comunità umane".

 

L'ex assessore provinciale ha vinto ai danni della madre, Graziella Franco. La candidatura della Franco è stato un escamotage per aggirare l'obbligo del raggiungimento del quorum, che prevede che alle urne debbano recarsi il 50% più uno degli elettori nel caso in cui si presenti una sola lista. Con due candidati sindaco invece non ci sono percentuali di votanti da raggiungere: per essere eletti è sufficiente anche un solo voto. 

 

“Ho accettato di fare il sindaco perché non c'era nessun altro, per me è un impegno gravoso – ha spiegato la Rossotti, amareggiata e stupita per quanto accaduto –. Se qualcun'altro aveva intenzione di candidarsi lo avrei sostenuto”. 

 

Simona Rossotti è stata sindaco di Perlo dal 2004 al 2014, dopo aver ricoperto il ruolo di assessore dal 99 al 2004. Dal 2004 al 2009 è stata assessore provinciale alle Politiche Giovanili, mentre la sua  ultima esperienza amministrativa si è conclusa pochi mesi fa: era assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Como.