È mancata nei giorni scorsi Andreina Griseri, una delle più grandi esperte di barocco in Europa. Originaria della provincia di Cuneo (nacque a Mondovì il 25 gennaio 1925) era un'importante storica dell’arte, docente di Storia dell’Arte Moderna alle facoltà di Magistero e di Lettere e Filosofia, nonché membro sia dell’Accademia dei Lincei, che dell’Accademia delle Scienze e del Centro Studi Piemontesi. Dal 1951 collaboratrice di varie riviste italiane e straniere, tra le quali Paragone, è stata autrice all’interno di volumi importanti come I Grandi disegni italiani nella Biblioteca Reale di Torino (Milano 1979), Architettura dell’eclettismo. Un saggio su G.B. Schellino (Torino, Einaudi 1973) in collaborazione con Roberto Gabetti così come La Palazzina di Caccia di Stupinigi (Torino 1996).
Tra i suoi testi fondamentali va ricordato il confronto indirizzato al paesaggio urbanistico, agricolo e manifatturiero nel volume per Un cantiere dopo la Guerra del Sale e nella Storia dell’Arte Italiana Einaudi. Inoltre ha scritto prefazioni per Porcellane e argenti del Palazzo Reale di Torino (1986), e Orologi negli arredi del Palazzo Reale di Torino e delle residenze sabaude (1988), Il Diamante. La villa di Madama Reale Cristina di Francia (Istituto San Paolo, Torino 1988). Dal 2000 al 2004 è stata Consigliere nel Consiglio Generale della Compagnia di San Paolo, Torino e dal 2004 al 2007 vicepresidente della Fondazione per l’Arte della Compagnia di San Paolo, Torino.