È morto dopo una lunga battaglia contro la malattia Alessandro Invernizzi, l’imprenditore che dal 1996 al 2019 ha legato il suo nome al rilancio dello storico marchio delle Acque Lurisia.
Nato a Milano nel 1971, aveva iniziato la sua attività lavorativa affiancando il padre Vittorio nella gestione del progetto Beverly5, catena di supermercati specializzati nel beverage. Nel 1996 la famiglia acquisisce dai tedeschi di Gerolsteiner Brunnen l’azienda di imbottigliamento attiva dal 1940 nel comune di Roccaforte Mondovì: la Lurisia è all’epoca sull’orlo del fallimento ma l’azione di rilancio industriale avviata da Invernizzi porta presto ottimi frutti. Nel 2004 il patron di Eataly Oscar Farinetti acquista il 50% delle quote, mentre Invernizzi da responsabile commerciale diviene amministratore delegato. Nei successivi tredici anni di attività il ‘brand’ continua ad acquistare valore e l’azienda si espande in 42 Stati del mondo: dal 2014 al 2017 sarà l’impresa con l’Ebitda più alto nel settore premium beverage.
Purtroppo alla vigilia di Natale del 2009 arriva per Alessandro Invernizzi la diagnosi di leucemia acuta bi-fenotipo, che lo porterà al ricovero in camera sterile per diversi mesi e a due trapianti di midollo osseo. L’imprenditore ha raccontato la sua esperienza di lotta alla malattia nei blog 18mq e Il Mio Manuale di Vita e ha fondato nel 2015 la onlus Volontari per un Mondo Migliore, dedicata a valorizzare il territorio di Lurisia, e nel 2016 la comunità dei Feliciani (‘gli estremisti della felicità’).
All’attività imprenditoriale, proseguita fino a marzo 2017 come amministratore delegato di Lurisia, ha affiancato negli ultimi anni quella di speaker e coach aziendale. Lo scorso settembre aveva curato la
cessione della Lurisia, per lungo tempo partner degli eventi di Slow Food, alla multinazionale americana Coca Cola, con un accordo concluso per 88 milioni di euro.