Una relazione ormai compromessa sta a monte delle presunte violenze denunciate da una giovane mamma, residente in un piccolo comune della valle Mongia. La donna ha denunciato l’ex compagno e padre dei suoi due figli, uno dei quali purtroppo era deceduto ad appena due mesi d’età.
A questa tragedia la donna ricollega la definitiva rottura, dopo anni già difficili: “Era sempre una montagna russa, ci eravamo già lasciati e ripresi altre volte. Spesso litigavamo e il mio convivente lasciava l’abitazione comune. Abbiamo passato una tragedia e lui non è stato mai d’aiuto, né prima né dopo la morte del bambino: mi accusava anzi di essere colpevole, perché non ero a casa quel giorno”. Nel maggio dello scorso anno, però, il litigio sarebbe stato seguito da qualcosa di peggio: “Quel giorno ero stanca degli insulti, lui era uscito con la bambina. Quando è tornato a casa sono andata a parlargli e gli ho detto che non volevo più avere niente a che fare con lui, chiedendogli di andarsene. Lui ha detto che non voleva, perché aveva pagato la luce: abbiamo iniziato a lottare e mi ha buttata sul divano”.
A porre fine all’aggressione sarebbe stato poi l’intervento della madre della donna, la quale viveva insieme al compagno nello stesso stabile, di proprietà della famiglia di lei. L’ex convivente della querelante risultava residente a Villanova Mondovì, ma già da mesi si era trasferito in quella casa. Non sarebbe stata la prima volta che una lite finiva in quel modo, stando alle dichiarazioni di lei: “Una volta mi aveva fatta sanguinare. Un’altra volta mi aveva buttata sul letto mentre ero incinta della prima figlia e mi aveva sputato in bocca. Diceva che avrebbe fatto in modo che sembrassi pazza per portarmi via la bambina”. Il giorno della lite violenta, l’uomo si era infine deciso ad andarsene di casa dopo aver litigato anche col suocero: “L’auto che aveva in uso era di proprietà del mio patrigno. Hanno litigato e il mio patrigno ha messo le mani al collo del mio ex. Lui prima di andarsene, di proposito, ha bocciato l’altra nostra auto parcheggiata”.
Ai carabinieri di Mombasiglio, il giorno dopo, la giovane aveva denunciato tutto ciò che era accaduto, compreso il tentativo del suo ex compagno di sottrarle il telefono per impedirle di chiamare aiuto. In merito alle condizioni della donna, il maresciallo capo Rocco Gallo ha dichiarato: “Appena è arrivata in caserma ho notato che aveva la faccia un po’ gonfia, aveva prodotto inoltre foto e documentazione sanitaria. Era sicuramente in stato d’agitazione e appariva scossa anche per il recente lutto”. Era emerso che tra i due c’erano state precedenti segnalazioni, quando la coppia risiedeva a Mondovì, ma nessun fatto di rilievo.
Il prossimo 17 luglio proseguirà l’istruttoria a carico dell’accusato.