Si può immaginare Cesare Pavese come l’eroe di un omerico viaggio tra isole senza ritorno, senza regno, senza Itaca? Sì, se queste isole non sono veri e propri lembi di terra circondati dal mare, bensì i cinque temi chiave (la città, il mito, la donna, l’America, le Langhe) attraverso i quali incontrare e scoprire lo scrittore vissuto tra Santo Stefano Belbo e Torino e scomparso esattamente 70 anni fa. E’ quello che ha fatto Pierluigi Vaccaneo (direttore della Fondazione Cesare Pavese) nel suo libro “A Torino con Cesare Pavese” presentato in anteprima lo scorso venerdì 28 agosto sul prato del Forte di Ceva in “Quel che cerco l’ho nel cuore, come te”, incontro che ha segnato il ritorno degli “Appuntamenti Azzoaglio”, rassegna di eventi culturali organizzata e curata dal Banco Azzoaglio di Ceva.
“E’ con emozione e gioia che presento l’ incontro di questa sera , dopo la lunga interruzione della nostra rassegna Appuntamenti Azzoaglio a causa della pandemia. E’ un segno di ritorno, se non alla normalità purtroppo non confermata dai recenti dati, ma alla positività , alla voglia di andare avanti- ha esordito Erica Azzoaglio, presidente dell’omonimo banco. Non potevamo riprendere i nostri eventi in modo migliore – commenta- In un magnifico teatro naturale, abbiamo raccontato un autore come Cesare Pavese a cui io e la mia famiglia siamo particolarmente legati, cogliendone molti aspetti che una lettura non meditata non fa emergere. Le letture di una grande attrice e gli intermezzi dei bravissimi giovani musicisti hanno reso poi il tutto davvero magico. Nel nostro piccolo abbiamo dimostrato che, rispettando tutte le prescrizioni attualmente previste, gli eventi sono possibili ma, soprattutto, che nulla può fermare la cultura”.
Le parole che Cesare Pavese ci ha lasciato, recitate con rara intensità dall’attrice Ada Prucca e accompagnate dalle musiche a tema dei ragazzi della Scuola Comunale di Musica di Mondovì, sono state la mappa dell’immaginario viaggio al quale hanno preso parte i tanti presenti al Forte, guidati da un timoniere d’eccezione, Pierluigi Vaccaneo, la cui testimonianza ha fatto conoscere anche molti aneddoti relativi allo scrittore piemontese. Come quella volta in cui i colleghi della casa editrice Einaudi, esasperati dal fumo della sua pipa, apposero un cartello sulla porta del suo ufficio con su scritto “E’ severamente vietato fumare”. Convinti di scatenare la sua furente ira, rimasero non poco sorpresi quando lo videro invece tranquillamente uscire dall’ufficio con un pennarello solamente per cancellare il superfluo termine “severamente”. O quella volta in cui, a un Edoardo Sanguineti che gli chiedeva un parere sulle bozze che gli aveva consegnato, rispose che si trattava di un lavoro ottimo dal quale però avrebbe dovuto rimuovere tutti gli aggettivi. Episodi che testimoniano l’ostinata, quasi ossessiva, rincorsa ad una perfezione linguistica da ricercare fondamentalmente attraverso l’essenzialità, che ha completamente contraddistinto l’esistenza di uno dei più grandi scrittori italiani di sempre.
L’incontro è stato moderato da Perla Giannotti, scrittrice, titolare della libreria Mondadori di Cuneo.