Ci sarà anche Matteo Salvini, in veste di parte offesa, nel processo per diffamazione che si sta celebrando a Cuneo contro l’ingegner Carlo De Benedetti, ex patron del gruppo L’Espresso.
Era stato proprio il segretario della Lega a querelare De Benedetti nel maggio 2018. Pietra dello scandalo l’intervista dell’editore con Lilli Gruber nel corso del Festival della Tv e dei Nuovi Media a Dogliani.
In quell’occasione, rispondendo alle domande della conduttrice de La7 sul governo gialloverde allora “in fieri”, De Benedetti aveva dichiarato fra l’altro: “Salvini è il peggio perché è xenofobo, antisemita, antieuropeo, festeggia Orban in Ungheria, è finanziato da Putin”. La Gruber aveva chiesto conto della sostanza su cui si basassero le affermazioni sulla Lega “finanziata da Putin”: “Non lo so ma è una cosa abbastanza deducibile: - aveva replicato l'intervistato - Salvini ha fatto una visita a Mosca che non vuol dire ovviamente essere finanziato, ma ha preso posizione anche in occasione del raid in Siria a favore di Putin e ha detto che dobbiamo uscire dalla Nato. Sono tutte cose che è difficile siano uscite da via Bellerio”. Quanto al supposto antisemitismo, la risposta era stata: “Ho trovato dei manifesti a Milano con la mia faccia in cui si diceva che io finanziavo i barconi di immigrati che vengono in Italia perché poi votano Pd”.
Un’intemerata che aveva scatenato la pronta reazione del leader leghista, il quale a stretto giro aveva annunciato su Twitter l’intenzione di querelare “il miliardario di sinistra”. Alle parole sono seguite i fatti e l’ingegnere si trova ora imputato a Cuneo. Nell’udienza odierna erano stati convocati lo stesso Matteo Salvini e due suoi collaboratori: tutti assenti giustificati, secondo il giudice, causa l’impegno istituzionale del senatore in Commissione Difesa a Roma. Salvini salirà comunque sul banco dei testimoni nella prossima udienza del 28 giugno, mentre De Benedetti, rappresentato dagli avvocati Elisabetta Rubini e Marco Ivaldi, ha già annunciato che non si sottoporrà all’esame del tribunale.
L’avvocato Claudia Eccher, legale di parte civile, ha prodotto documentazione finalizzata a “contestualizzare l’attività del senatore Salvini in favore di Israele fin da quando è diventato segretario della Lega nel 2013”: una mossa volta con ogni evidenza a sottolineare il tenore diffamatorio dell’accusa di antisemitismo. In aula, su richiesta della difesa, è stato ascoltato l’audio integrale dell’intervista di De Benedetti con Lilli Gruber. Un intervento a tutto campo nel quale l’ingegnere si diceva fra l’altro poco convinto rispetto all’eventualità di un governo grillo-leghista che si sarebbe invece insediato meno di un mese dopo: “Posso essere smentito non ci credo neanche un attimo: Di Maio ha condotto questi 60 giorni in modo scriteriato, con un unico obiettivo che era quello di andare a palazzo Chigi”. “Non vedo perché in questo momento Salvini dovrebbe rivitalizzare Berlusconi rompendo un’alleanza” aveva aggiunto, definendo “orrenda” anche la prospettiva di un’intesa tra democratici e pentastellati che si sarebbe poi concretizzata dopo l’esperienza del Conte I.