Si è conclusa l'inchiesta della procura di Torino sullo sgombero di un campo nomadi nel capoluogo regionale. L'avviso di conclusione delle indagini è stato inoltrato a dieci persone. Il procedimento è partito da una denuncia dall'ex consigliere comunale torinese di Fratelli d'Italia Maurizio Marrone, poi consigliere regionale decaduto. L'inchiesta della Magistratura ha coinvolto anche l'ex capogruppo di Sel nella Sala Rossa di Torino, Michele Curto. A diffondere la notizia è stato il giornale on-line torinese 'Lo Spiffero', sempre sul pezzo per quanto riguarda la cronaca giudiziaria e le indiscrezioni politiche. L'inchiesta ruota intorno alla falsificazione degli atti da parte di alcune cooperative per aggiudicarsi la gara aggiudicata con il metodo dell'offerta economica più vantaggiosa per lo sgombero dei campi rom di Lungo Stura Lazio e di via Germagnano e della messa in sicurezza del campo di corso Tazzoli, tutti nel torinese. Valore complessivo dell'appalto, 4 milioni 370mila euro, suddivisi in tre lotti. Nell'indagine sono coinvolti anche due uomini della Cooperativa Animazione Valdocco, molto attiva anche in provincia di Cuneo, in particolare nel Monregalese: si tratta del presidente Paolo Petrucci e del direttore responsabile del progetto Massimiliano Ferrua, a loro è contestata l'accusa di frode nelle forniture pubbliche continuata e in concorso. Secondo il Pubblico ministero: “Rendevano servizi diversi rispetto a quelli fissati nel capitolato d’appalto, mai svolti nei confronti dei destinatari del Lotto 2 (quello per il superamento di un altro campo nomadi) e fraudolentemente rendicontati al Comune di Torino. Ora gli indagati avranno venti giorni di tempo per cercare di discolparsi, altrimenti la Procura potrà chiedere il processo.