Avevano vinto un grosso appalto della società Autostrade spa per garantire la fornitura di gasolio da riscaldamento ai caselli e alle caserme della Polizia Stradale lungo l’intera rete nazionale. Parte del carburante invece veniva ‘trattenuto’ e rivenduto sottobanco ad altri acquirenti compiacenti.
I primi ad accorgersi della truffa furono gli agenti della Polstrada di Mondovì, avviando l’indagine che nel maggio 2012 avrebbe portato a undici arresti a carico di vertici e dipendenti dell’abruzzese X Fuel srl, con sede operativa a Cappelle dei Marsi (Aq). Tra loro il titolare dell’azienda A.L., che ha patteggiato la pena di un anno e dieci mesi davanti al gup di Mondovì e ha restituito alla società Autostrade 5mila litri di gasolio.
Dopo varie sentenze e patteggiamenti, a processo davanti al tribunale di Cuneo era rimasto soltanto il contabile, T.C., un 56enne residente a Civitella Roveto in provincia de L’Aquila. Il pubblico ministero Alessandro Borgotallo ha parlato di un’”oliata macchina per truffare la pubblica amministrazione”, della quale T.C. era consapevole e complice: “Sono emersi 250mila euro di disavanzo, la X Fuel lavorava addirittura sottocosto. E poteva permetterselo proprio perché la differenza veniva coperta con gli introiti del carburante che sarebbe dovuto andare alla pubblica amministrazione e veniva invece rivenduto in ‘nero’”.
La pena richiesta dalla Procura per truffa e frode nelle pubbliche forniture, fissata in due anni e quattro mesi, è pari a quella che stamani il giudice Massimo Scarabello ha comminato all’imputato. Per lui anche la sanzione accessoria del divieto di stipulare contratti in futuro con la pubblica amministrazione e 20mila euro di provvisionale da versare alla società Autostrade, costituitasi come parti civile. L’ammontare esatto dei danni da liquidare verrà stabilito in un separato giudizio civile.