Avrebbe fatto richiesta per il reddito di cittadinanza senza essere in possesso dei requisiti. Nello specifico, di quello che impone un periodo di residenza in Italia di almeno dieci anni per poter accedere al beneficio.
È stato un controllo effettuato dal comune di Bagnasco a far emergere la presunta irregolarità contestata a F.S., cittadina italiana di origini marocchine. La donna, oggi 21enne, aveva presentato la sua domanda, corredata da una dichiarazione protocollata dall’Inps, nel 2018. Una funzionaria del comune di residenza ha però riscontrato che il suo ingresso nel Paese risaliva a marzo 2015: la giovane si era stabilita in un primo tempo a Priero, munita di un permesso di soggiorno ottenuto tramite ricongiungimento familiare. Nel 2018 aveva effettuato un cambio di residenza, registrandosi a Bagnasco.
La dipendente comunale è comparsa in udienza spiegando di aver provveduto a chiedere conto dell’anomalia alla diretta interessata: “Ho ricevuto una mail dove F.S. mi diceva di essere in procinto di preparare gli esami di maturità. Essendo una studentessa disoccupata e senza altro reddito, in condizioni economiche difficili, chiedeva che le venisse mantenuto il reddito di cittadinanza”. Circa la carenza di requisiti, però, era stata lei stessa a confermare in una successiva telefonata di essersi stabilita in Italia per la prima volta nel 2015, all’età di 15 anni. L’amministrazione comunale aveva quindi segnalato l’irregolarità.
Ora la giovane è a processo con accuse di falso ideologico e falsa dichiarazione. Il prossimo 13 gennaio è prevista l’udienza conclusiva del procedimento.