Due anni e otto mesi è la pena comminata dal gup Sabrina Nocente all’uomo che lo scorso 12 gennaio ferì con un taglierino un collega di lavoro, a Pianfei.
L’operaio, R.A., italiano, aveva atteso al termine del turno mattutino l’altra persona, un marocchino. Sul piazzale della ditta in cui entrambi lavoravano, un’azienda produttrice di materie plastiche, lo aveva colpito al torace con un cutter: pare che all’origine dell’aggressione ci fosse un litigio accesosi tra i due poco prima. Il ferito, in condizioni serie ma non in pericolo di vita, era stato trasportato con l’elicottero del 118 al Santa Croce di Cuneo, dove sarebbe poi stato sottoposto a un’operazione.
Nel frattempo il presunto assalitore si era dato alla fuga a bordo del suo furgone, inquadrato dalle telecamere che non avevano invece ripreso il momento dell’accoltellamento: sarebbe stato rintracciato dai carabinieri a Margarita, poco dopo. A bordo del veicolo erano stati sequestrati sei cutter su cui i Ris di Parma hanno in seguito effettuato le analisi per rilevare la presenza di sangue. L’accusato, difeso dall’avvocato Enrico Moschini, si è sempre professato innocente. Dopo un periodo di custodia carceraria ha ottenuto, in ottobre, la sostituzione della misura con il divieto di avvicinamento all’ex collega e il divieto di dimora a Mondovì e Pianfei, luoghi in cui vive e lavora la persona offesa.
L’imputazione originaria di tentato omicidio è stata derubricata dal sostituto procuratore Francesca Lombardi in quella più lieve di lesioni personali. Nel processo, celebrato con il rito abbreviato, la persona offesa assistita dall’avvocato Thomas Bassino ha ottenuto una provvisionale di 5mila euro. Il risarcimento del danno verrà quantificato in separato giudizio.