MONDOVÌ - Fuori pericolo il ragazzo preso a calci davanti alla funicolare di Mondovì

Gli esami non hanno riscontrato emorragie interne. Prende sempre più consistenza l’ipotesi della “spedizione punitiva”, dopo un rimprovero per il fumo

Andrea Cascioli 27/02/2025 10:40

Non è in pericolo il liceale sedicenne rimasto vittima di una violenta aggressione, lunedì mattina, davanti all’ingresso della funicolare di Mondovì in piazza Maggiore.
 
Il giovane, spinto a terra e preso a calci da due coetanei, ha riportato fratture a una costola e una vertebra. Un improvviso aggravamento delle condizioni aveva determinato nella giornata di mercoledì un nuovo ricovero in pronto soccorso. Gli esami medici hanno confermato un ingrossamento della milza, conseguenza diretta delle violenze subite, ma escluso emorragie interne. Il giovane è stato quindi dimesso e riportato a casa dove trascorrerà la convalescenza. Per lui i sanitari hanno stilato una prognosi di trenta giorni.
 
La famiglia ha già presentato una querela, per il tramite dell’avvocato Enrico Martinetti. Le ipotesi per cui si procede sono lesioni gravi e violenza privata: i due presunti aggressori, anche loro studenti di un istituto monregalese (diverso da quello frequentato dalla vittima), sono stati identificati e sentiti dai carabinieri. È acclarato che già venerdì scorso il liceale avesse incrociato i due, all’interno di un maneggio del quale lui, appassionato di equitazione, è frequentatore abituale.
 
In quell’occasione i due sospettati sarebbero stati ammoniti perché fumavano all’interno dell’area sportiva. Un episodio banale che hanno ricondotto alla presenza di quel giovane che non conoscevano, accusandolo tra l’altro di aver diffuso sui social un video nei quali li apostrofava con l’epiteto di “tossici”. “È assolutamente falso” precisa al riguardo l’avvocato Martinetti: “Lui non ha girato alcun video, non sappiamo però se qualcun altro lo abbia fatto”. La questione dello screzio per il fumo potrebbe essere, comunque, un banale pretesto per menare le mani: “Una volontà di metterla sulla rissa a prescindere, comune presso una frangia di gioventù deviata di questo genere” sostiene il legale della famiglia.
 
La circostanza in ogni caso avvalora la tesi della “spedizione punitiva”. I due ragazzi, allievi di un istituto professionale a Breo, non avevano motivo per recarsi sulla funicolare verso Piazza a pochi minuti dall’inizio delle lezioni. L’ipotesi è che abbiano seguito il loro “bersaglio” per poi avvicinarlo all’uscita e condurlo, a strattoni, sul portico verso via delle Scuole: qui si è scatenata l’assurda aggressione, interrotta solo dall’intervento di alcuni ragazzi di passaggio.
 
Nei prossimi giorni, in coordinamento con il Comune, le forze dell’ordine e le istituzioni scolastiche, verranno portate avanti in città nuove iniziative per contrastare questo genere di violenza: un fenomeno che sempre più spesso, anche nella nostra provincia, confluisce in quello delle cosiddette baby gang.

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