CEVA - Hackera il profilo della sua ex e invia agli amici foto intime: sotto accusa un 26enne

La ragazza, all’epoca minorenne, ha raccontato di essere stata perseguitata per mesi sui social. Ora lui deve rispondere anche di diffusione di pedopornografia

a.c. 02/02/2021 18:38

Ѐ il quadro di una persecuzione proseguita per mesi, tra social network e realtà, quello descritto di fronte ai giudici del tribunale collegiale di Cuneo da una ragazza ancora minorenne all'epoca della vicenda.
 
Per i fatti di cui è stato accusato, il suo ex fidanzato E.V.R., nato nel 1995 e residente nel Cebano, deve rispondere oggi di minacce, molestie, diffusione di materiale pedopornografico, accesso abusivo a un sistema informatico e sostituzione di persona. Imputazioni pesanti formulate dalla Procura all’esito delle indagini su diversi episodi verificatisi a partire dai primi mesi del 2017.
 
Nel gennaio di quell’anno la ragazza aveva deciso di interrompere la relazione con lui che durava da circa un anno. La scelta avrebbe provocato l’immediata reazione del giovane: “Ѐ venuto a casa mia e mi ha dato uno schiaffo, c’erano anche mia madre e mia sorella” ha raccontato la parte offesa. In quell’occasione E.V.R. avrebbe anche richiesto la restituzione del telefono cellulare che le aveva regalato. Ma le recriminazioni non erano finite: “Mi inviava messaggi, dandomi della bugiarda e minacciando la mia famiglia”. Oltre ai messaggi sarebbe poi spuntata una fotografia che ritraeva - a detta di lui - le parti intime della sua ex: “Io non gliene avevo mai mandate, né ricordo che mi avesse scattato foto del genere” ha precisato l’autrice della denuncia, la quale era venuta a sapere che almeno tre persone nella cerchia delle loro conoscenze comuni erano in possesso di immagini come quella.
 
Nemmeno il blocco del numero di lui su Whatsapp sarebbe bastato a far cessare le molestie. Il giovane sarebbe infatti tornato alla carica con una serie di sms ai quali lei aveva replicato per un po': “All’inizio rispondevo perché volevo chiudere la questione. Non ero tranquilla”. Per lo stesso motivo aveva anche accettato di incontrarlo, al fine di risolvere almeno la faccenda del cellulare.
 
Tutto inutile, però. La persecuzione si sarebbe spostata sui canali social: “Un giorno ho ricevuto un messaggio tramite il mio profilo Facebook, scoprendo che lui l’aveva violato. Aveva scritto a vari miei contatti compresa mia sorella e pubblicato anche una nostra conversazione. All’epoca della nostra relazione aveva la mia password di Facebook ma in seguito l’avevo sostituita”. Lo stesso E.V.R., ha aggiunto la teste, avrebbe ammesso di aver hackerato il suo profilo Apple con le relative parole chiave. Analoghi tentativi di intrusione nella vita privata di lei sarebbero avvenuti tramite un altro popolare social network, Instagram: qui E.V.R. avrebbe cercato di contattarla fingendosi un’altra persona.
 
“Ѐ stato un periodo molto brutto per me - ha ammesso la giovane - ma non volevo arrivare a tanto. Non avrei voluto denunciarlo, volevo solo che mi lasciasse stare”.
 
Il processo è stato rinviato per ascoltare l’esame dell’imputato.

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