CARRU' - “Il cane fa rumore”: denuncia gli ex vicini, ma il proprietario di casa li difende

La lite condominiale a Carrù è finita in tribunale, con due diversi processi: “Ma era lei ad avere problemi di convivenza con gli altri inquilini”

Andrea Cascioli 21/01/2025 17:00

Dalle liti tra vicini si è arrivati alle querele, poi a due diversi processi penali per minaccia. Succede a Carrù, dove una coppia di origini albanesi, E.X. e la moglie A.Q., deve difendersi in tribunale dalle accuse di due condomini.
 
“Il cane abbaiava soprattutto di notte e girava nel cortile senza guinzaglio e museruola” lamenta uno dei due vicini che si sono costituiti parte civile, riferendosi al cucciolo di pitbull acquistato dalla coppia. L’altra querelante è una donna che si è in seguito trasferita insieme al figlio, a suo dire proprio a causa delle liti furibonde con i due: “Si sentiva tutto attraverso le porte di casa - ha raccontato il teste -, la proprietaria del cane era con la figlia piccola sulla porta e diceva che sarebbe arrivato suo marito e l’avrebbe ammazzata di botte”. In un’altra occasione, la persona offesa sarebbe stata aggredita fisicamente: “Erano sui rispettivi balconi e i due imputati insultavano la signora. Lui le diceva ‘esci che ti ammazzo di botte’ e intanto cercavano di colpirla col manico di una scopa. La situazione è andata avanti per circa due mesi e mezzo, fino a quando la signora non si è trasferita”.
 
Non tutti, però, danno credito alle accuse. In particolare il proprietario di casa, datore di lavoro di E.X., il quale sostiene di non aver mai ricevuto lamentele sulla coppia: “Ho cercato di fare una ricognizione tra i condomini per capire quale fosse il problema, contattando in via informale gli altri inquilini. Dissero che per loro il cane non era un problema e che al limite i malumori riguardavano la signora: lei si lamentava anche per la presenza di un bambino appena nato, figlio di una coppia residente in un altro alloggio”.
 
All’origine dell’allontanamento della querelante dal palazzo, ha sottolineato il testimone, c’era stato uno sfratto per morosità. Il padrone aveva deciso di intervenire anche per via dei dissidi con i vicini: “Nessuno mi ha chiesto di allontanare altri inquilini, ma era venuta fuori un’indisposizione nei confronti della signora e siccome lei era morosa da diversi mesi ho scelto di avviare lo sfratto”. Tempo prima, il proprietario aveva ricevuto un video che avrebbe documentato una lite: “Ritraeva E.X. con la schiena contro il muro che guardava in avanti e la moglie vicino, la vicina diceva ‘eccoli qui’ e li apostrofava come ‘morti di fame’: la cosa mi aveva dato fastidio e non le avevo risposto”.
 
“C’erano state insofferenze tra i condomini, ma non mi risultano minacce” ha aggiunto ancora il teste. Il giudice ha fissato al 9 ottobre l’esame degli imputati e la discussione del caso.

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