Era nascosto tra le colline dell’Alta Langa, a Pezzolo Valle Uzzone, il “tesoro” di un gruppo internazionale di spaccio con base in Italia, fornitori in Spagna e filiali in Svizzera.
In un’anonima cascina, totalmente adibita a serra per la coltivazione di marijuana, la Guardia di Finanza di Savona ha ritrovato una complessa attrezzatura con centinaia di lampade UV e un sistema di condotti di aerazione forzata. Parte dello stupefacente veniva acquistato da fornitori, in una occasione anche in Spagna, e trasportato in Italia. Poi veniva stoccato, lavorato e confezionato all’interno di una lussuosa villa e di due magazzini situati in una zona collinare della provincia difficilmente accessibile. All’interno di questi edifici, adibiti a veri e propri laboratori, sono stati sequestrati estrattori, presse, bilance e tutto il relativo materiale per il confezionamento.
L’operazione delle fiamme gialle ha portato all’arresto di cinque soggetti e al sequestro di tre tonnellate tra hashish e marijuana. Altre sette persone implicate a vario titolo sono state denunciate. Il gruppo criminale, si è scoperto nel corso delle indagini, approfittava di un’attività di formale copertura legata alla coltivazione legale di cannabis light, producendo invece ingentissimi quantitativi di hashish e di marijuana con THC (principio attivo) superiore al limite consentito dalla legge. Ci si occupava anche delle successive fasi di vendita in Italia e in territorio elvetico per il tramite di corrieri, sempre supportati da veicoli con funzioni di staffetta, anche attraverso l’impiego di un’automedica.
Agli indagati sono contestati i reati di produzione, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti in concorso. Cinque di loro sono già stati condannati, tra patteggiamenti e riti abbreviati, a pene detentive comprese tra i 5 e i 7 anni. Gli inquirenti ritengono che la partita di droga, una volta messa in vendita sulle piazze di spaccio, avrebbe generato profitti stellari, con ricavi attesi per oltre nove milioni di euro.