Racconta di essere stata minacciata con il fucile dal vicino, al rientro da una battuta di caccia, la 54enne che ha denunciato l’episodio risalente al 2017.
I fatti si sarebbero svolti nel cortile del condominio in cui abitavano all’epoca entrambe le famiglie, a Mondovì. La presunta minaccia è di due anni precedente a una rissa per cui l’imputato e la persona offesa, insieme al marito e al figlio di lei, devono rispondere in un separato processo. All’origine della zuffa vi era una discussione legata alla presenza di bambini in cortile. In questo caso invece sarebbe stata una discussione tra l’autrice della denuncia e la compagna di A.S., l’imputato, a far degenerare le cose.
“Dopo aver chiuso una finestra ho sentito la compagna del nostro vicino dire ‘ci hai rotto i … con queste porte’, al che ho risposto ‘anche se si rompe la aggiusto io’” ha riferito la persona offesa in aula. La vicina avrebbe quindi cominciato a insultarla con vari epiteti, cosa di cui la donna aveva informato il marito in quel momento assente da casa. In una successiva discussione, all’ora di cena, le due donne sarebbero passate alle vie di fatto: “L’ho colpita con uno schiaffo” ha ammesso la 54enne. Qui si collocherebbe l’episodio che coinvolge il vicino: “Era tornato da caccia, ha urlato ‘prendi il coltello, apri la pancia a questa …’. Nel frattempo ha puntato il fucile contro di me e mio marito, che era vicino, gliel’ha tolto di mano”.
Il marito della querelante ha confermato di aver visto la scena: “L’avevo visto frugare, non so dire però se il fucile fosse carico” ha aggiunto. Ai fatti, secondo quanto riferito dall’uomo, avrebbe assistito anche un suo amico che era stato sentito nell’immediatezza dai carabinieri: non è stato possibile però rintracciarlo. “Avevamo buoni rapporti, finché di punto in bianco loro hanno incominciato a comportarsi così” ha detto il testimone riferendosi ai vicini di casa. Analoghe minacce sarebbero seguite, sempre a suo dire, finché nel 2019 la famiglia aveva maturato la decisione di trasferirsi in un altro condominio.
Il 4 maggio dovrebbe essere ascoltato l’ultimo testimone a completamento dell’istruttoria.