Non capita spesso che siano due gli imputati per un singolo investimento. È il caso dell’incidente avvenuto a Mondovì nel settembre del 2018: un bimbo di sette anni, colpito da un’auto in via Cottolengo, aveva riportato una prognosi di novanta giorni per una doppia frattura alla gamba destra.
A giudizio per lesioni sono ora chiamati sia l’investitore, C.M., sia lo zio del bambino, A.E., che a bordo di un furgone in sosta lo attendeva per accompagnarlo a scuola. Nella scorsa udienza alcuni testimoni hanno aiutato a ricostruire la dinamica dei fatti. La strada, ancorché a doppio senso di marcia, è priva di marciapiedi e piuttosto stretta: C.M. aveva urtato il bimbo proprio mentre superava il furgoncino fermo sulla sua corsia di marcia, con le quattro frecce inserite. Dai rilievi fotografici, ha precisato un agente di Polizia Locale, erano state riscontrate tracce di frenata.
Prima del completamento dell’istruttoria il giudice ha ascoltato la versione di entrambi gli imputati. C.M. ha spiegato che quel mattino stava anche lui accompagnando il figlio a scuola: “Quando ho visto il furgoncino parcheggiato sulla destra ho rallentato e mi sono spostato per controllare che non arrivasse nessuno, poi ho sorpassato. Il bambino è venuto contro la mia vettura quando avevo già superato il veicolo fermo”. L’uomo ha inoltre rilevato la presenza di un’area di sosta a poca distanza dal luogo dell’incidente, dove a suo dire il furgone avrebbe potuto parcheggiarsi senza problemi.
Il coimputato A.E. ha precisato di non essersi recato nell’area di sosta perché vi si poteva accedere solo dall’altro lato della strada, in un punto dove non avrebbe potuto fare inversione. Per questo aveva deciso di aspettare il nipote in un altro tratto: “Mi ero appena accostato e avevo ancora il motore acceso, quando è avvenuto l’investimento non avevo nemmeno tirato il freno a mano” ha aggiunto. L’urto, ha affermato, era avvenuto in posizione frontale “mentre l’auto si affiancava al mio furgone”: “Non saprei dire a che velocità andasse, è stato come un flash. Credo però che fosse a velocità sostenuta”.
Il prossimo 26 novembre verrà ascoltato un perito prima della conclusione del procedimento.