La Corte d’Appello ha riformato nei giorni scorsi la sentenza con cui il giudice di Cuneo aveva assolto due automobilisti, nel giugno del 2022. Entrambi erano a processo per l’investimento di un bimbo di sette anni, nipote di uno dei due imputati.
Lo zio lo stava attendendo sotto casa in via Cottolengo, a bordo di un Fiorino. Quando il piccolo era sceso era stato urtato dalla Punto guidata da C.M., di passaggio in quel tratto di strada. L’uomo accompagnava anche lui il figlio a scuola: “Quando ho visto il furgoncino parcheggiato sulla destra - ha spiegato in aula - ho rallentato e mi sono spostato per controllare che non arrivasse nessuno, poi ho sorpassato. Il bambino è venuto contro la mia vettura quando avevo già superato il veicolo fermo”. Dai rilievi fotografici, ha precisato un agente di Polizia Locale, erano state riscontrate tracce di frenata.
La Procura aveva chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio sia dell’investitore che del guidatore del furgone parcheggiato. Quest’ultimo, a giudizio degli inquirenti, avrebbe infatti costituito un intralcio, pur essendo rimasto a bordo del mezzo con le quattro frecce inserite: “Mi ero appena accostato - ha detto - e avevo ancora il motore acceso. Quando è avvenuto l’investimento non avevo nemmeno tirato il freno a mano”. L’urto, ha aggiunto, era avvenuto in posizione frontale “mentre l’auto si affiancava al mio furgone”: “Non saprei dire a che velocità andasse, è stato come un flash. Credo però che fosse a velocità sostenuta”. Per il piccolo ferito quella disavventura si era chiusa con una doppia frattura alla gamba destra e un’escoriazione sul piede destro, con prognosi di 90 giorni.
C.M., l’investitore, è stato condannato a un mese di reclusione con pena sospesa e non menzione nel casellario giudiziale. Nei suoi confronti anche la pena accessoria della sospensione della patente di guida per un mese. Nei confronti del coimputato i giudici hanno invece confermato il verdetto di assoluzione.