CEVA - “Io che in quel giorno di terrore ho anche offerto un caffè ai ladri”

Parla una delle tante vittime dei finti poliziotti e carabinieri che hanno saccheggiato Cebano e Monregalese. A porre fine alle loro scorribande è stata la Polizia

Immagine di repertorio

NaMur 11/11/2023 09:11

Non so se quei due malviventi sono tra quelli arrestati nei giorni scorsi, so solo che per colpa loro sono stata derubata anche di oggetti che per me avevano una grande valenza affettiva e soprattutto da allora non vivo più serena neppure dentro casa mia”. Con queste parole ancora cariche di angoscia, Pierina ha raccontato la sua terribile esperienza quando la primavera scorsa si è trovata faccia a faccia con i ladri che le avevano appena saccheggiato casa.
 
Pierina, che vive a Ceva con il suo compagno, rientrando a casa dopo alcune commissioni, trova una vettura che sta uscendo proprio dalla strada che porta a casa sua. La via è stretta, le auto si fermano una davanti all’altra. Pierina ed il suo compagno non hanno nemmeno il tempo di chiedersi come mai quell’autovettura era nel loro cortile che scendono due sconosciuti. “Vi stavamo cercando - dicono gli uomini, tesserino alla mano - siamo carabinieri e volevamo avvertirvi che stiamo dando la caccia a dei ladri che sono stati avvistati proprio da queste parti. Fate attenzione, chiudete bene casa”. Pierina ed il compagno ringraziano. “Gli ho chiesto se potevo offrirgli un caffè - ha ricordato Pierina - ma loro mi hanno detto che avevano fretta”. Credere a quelle parole dei finti carabinieri è stato facile, visto che ormai da diverse settimane Ceva ed i comuni vicini erano bersaglio di ladri, con colpi messi a segno anche più volte in un solo giorno.
 
Quando Pierina ed il compagno sono entrati in casa hanno però scoperto l’amara verità: i ladri erano già passati, mettendo a soqquadro la casa. È a quel punto che alla coppia viene un dubbio: telefonano ai carabinieri - quelli veri - e scoprono l’amara verità: purtroppo le due persone scese dalla vettura che li hanno avvertiti di fare attenzione, non erano carabinieri ma i ladri che con il bottino appena rubato a casa loro, vedendosi bloccati dalla macchina di Pierina, hanno avuto la prontezza di mettere in guardia la coppia, garantendosi così una via di fuga. “E io che gli ho pure offerto il caffè”, ripete con un sorriso amaro Pierina. 
 

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