CEVA - IVA evasa per 600 mila euro, nei guai due residenti in provincia di Cuneo

Un quarantacinquenne residente a Bra faceva da prestanome per un cinquantenne pluripregiudicato di Ceva: la truffa nel settore del commercio di pellet, con una società con sede a Millesimo

Redazione 06/10/2021 09:48

La Guardia di Finanza di Savona ha eseguito il sequestro preventivo, emesso dal Tribunale su richiesta della locale Procura, nei confronti di due italiani, ai quali è riconducibile una società operante nella commercializzazione del pellet, con sede in valle Bormida, precisamente nel comune di Millesimo, presso lo studio di una nota commercialista. I due destinatari del provvedimento sono residenti in provincia di Cuneo. In particolare, i Finanzieri della Tenenza di Cairo Montenotte, partendo da alcune notizie acquisite sul territorio circa la commercializzazione, da parte di alcuni rivenditori valbormidesi, di pellet ad un prezzo ribassato rispetto alla media, hanno avviato accertamenti con l’obiettivo di verificare se l’attività si svolgesse nell’ambito delle regolari condizioni di concorrenza.
 
L’attenzione delle Fiamme Gialle si è subito concentrata sulla già citata società di Millesimo, che risultava formalmente amministrata da un 45enne incensurato residente a Bra, il quale percepiva per la sua opera un compenso mensile di circa mille euro, ma di fatto era gestita da un pluripregiudicato di 50 anni, originario di Sanremo ma residente a Ceva, gravato da precedenti per rapina a mano armata, associazione per delinquere e bancarotta fraudolenta. Il meccanismo utilizzato per compiere la frode era il seguente: la società acquistava il pellet regolarmente da diversi fornitori comunitari (lituani, estoni, belgi, tedeschi, polacchi e austriaci) che poi cedeva a prezzo concorrenziale a diversi rivenditori delle province di Savona, Imperia, Cuneo ed Alessandria, omettendo tuttavia di versare all’erario l’IVA incassata; grazie al costo di acquisto ribassato, gli ignari rivenditori, a loro volta, riuscivano a vendere al dettaglio il pellet a prezzi inferiori rispetto a quelli mediamente praticati dai loro concorrenti.
 
Nell’arco di tre anni, dal 2017 (anno di costituzione della società) al settembre 2019, la società ha acquistato e rivenduto pellet per un totale di circa 2,5 milioni di euro, evadendo l’IVA per circa 600 mila euro. La Procura della Repubblica di Savona, informata della vicenda, ha iscritto nel registro degli indagati il “prestanome” ed il dominus della società ed ha disposto perquisizioni locali e domiciliari a Millesimo, Ceva e Sanremo, presso la sede della società coinvolta e le abitazioni degli indagati. La stessa Autorità Giudiziaria ha inoltre ordinato, per il momento, il sequestro preventivo di beni e disponibilità finanziarie per un importo pari a 140 mila euro, corrispondente all’IVA evasa nell’anno 2018. L’esecuzione del provvedimento ha consentito di sottoporre a sequestro due orologi del valore di circa 10 mila euro ciascuno e depositi bancari nella disponibilità dell’amministratore di fatto.

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