LISIO - La prescrizione salva l’uomo accusato di aver truffato 80mila euro a due anziani di Lisio

Secondo la Procura il 66enne torinese, pregiudicato, si era presentato alla coppia affermando di essere un avvocato e di poter risolvere alcune “grane” legali

a.c. 05/06/2021 20:04

 
La Procura aveva chiesto per lui una condanna a due anni e due mesi, tenuto conto di un precedente specifico per il quale era già finito agli arresti domiciliare. Il 66enne G.S. tuttavia non dovrà affrontare nessun verdetto né di condanna né di assoluzione: troppo risalente nel tempo la vicenda per la quale era finito a processo davanti al tribunale di Cuneo, una presunta truffa da 81mila euro ai danni di una coppia di anziani ex ristoratori residenti a Lisio, nel Monregalese.
 
Dieci anni fa i due avevano incontrato G.S., presentato loro da un geometra di Viola, mentre versavano in una situazione finanziaria critica. In particolare, era imminente la vendita dei terreni dell’ex albergo-ristorante di Lesegno per i quali a suo tempo avevano ottenuto un finanziamento da 400 milioni di lire dalla Regione Piemonte. L’imputato, all'epoca residente a Frabosa Soprana, si sarebbe presentato come avvocato assicurando di poter bloccare l’esecuzione dell’asta. I suoi “clienti” hanno continuato a elargirgli denaro fino all’aprile 2013, sia tramite bonifici su conti a lui intestati sia con prelievi per i quali era indicata la causale. La Guardia di Finanza di Mondovì, dopo aver ricevuto un esposto anonimo, ha ricostruito tutti i movimenti bancari quantificandoli appunto nella somma complessiva di 81mila euro.
 
G.S., sentito in aula dal giudice, ha negato dal canto suo di essersi mai qualificato come avvocato: “Mi ero presentato solo come un esperto di esecuzioni immobiliari, avendo lavorato per molti anni con un notaio ero al corrente delle procedure per gli atti giuridici”. In questa veste ha ammesso di aver ricevuto circa 30mila euro che però avrebbe versato, tramite Postepay, ai due avvocati da lui assunti per seguire il procedimento. Questa versione a processo non ha convinto l’accusa, mentre l’avvocato Monica Giannini ha osservato che il torinese aveva in effetti aiutato in qualche modo i due ex ristoratori, individuando tra l’altro un possibile compratore per i loro terreni: “La vendita è poi saltata perché c’erano irregolarità edilizie che non potevano essere sanate. In ogni caso, in merito alle elargizioni di denaro contante non c’è chiarezza né prova documentale”.
 
Il giudice Marco Toscano, al termine dell’istruttoria, ha rilevato che erano nel frattempo maturati i termini della prescrizione. A carico di G.S. è stata quindi pronunciata sentenza di non doversi procedere.

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