Nell’agosto 2019 l’uomo era tornato in Liguria per festeggiare il compleanno della compagna. La donna era insieme a lui anche la mattina del 6, quando era avvenuto il sinistro nel comune di Ormea. Alla vista di un gruppo di ragazzini che giocavano a palla in strada, G.F. aveva tentato di decelerare perdendo il controllo del mezzo che era rovinato a terra. Sia il conducente che la compagna erano stati soccorsi dal 118 e dai carabinieri della locale stazione.
Trasportato in prognosi riservata al Pronto soccorso del Santa Croce di Cuneo, il centauro era risultato positivo al test antidroga. Anche i successivi controlli demandati al centro antidoping avevano confermato una lieve positività ai cannabinoidi (1,4 nanogrammi per millilitro). Nel processo che ne è seguito la difesa, rappresentata dall’avvocato Federico Bottero, ha cercato di dimostrare la sostanziale ininfluenza di quel quantitativo di stupefacenti sulla sua condotta di guida. Secondo il perito medico è possibile addirittura che il test avesse rilevato le tracce di uno spinello fumato giorni prima rispetto all’incidente.
La compagna dell’imputato, sentita in aula, ha ammesso di aver visto G.F. fumare uno spinello insieme agli amici, la sera prima dell’incidente. Nelle ore successive però non avrebbe più fatto alcun uso di stupefacenti. Ciò non ha dissuaso il pubblico ministero Raffaele Delpui dal formulare una richiesta di condanna a carico dell’uomo, quantificata in un anno di arresto più 3mila euro di multa e la revoca della patente di guida.
Il giudice Francesco Barbaro ha accolto la richiesta condannando l’imputato alla pena proposta dalla Procura.