Si aprirà il 17 ottobre davanti al giudice Marco Toscano il processo per il caso appalti che in questi mesi ha scosso la Mondo Acqua. L’azienda partecipata che gestisce i servizi idrici a Mondovì e in altri sette comuni della provincia (Bene Vagienna, Briaglia, Frabosa Soprana, Roccaforte, San Michele, Vicoforte, Villanova) si è costituita in giudizio contro l’ex presidente Luigi Ghiazza con l’assistenza dell’avvocato Vittorio Sommacal.
Imprenditore vicino al centrodestra locale, Gino Ghiazza era stato nominato al vertice dell’azienda sotto la giunta Viglione e vi era rimasto fino al 2018. Insieme a quattro coimputati è accusato di aver “aggiustato” alcuni appalti a beneficio di imprese del territorio. La Procura ipotizza una serie di reati, dalla turbativa d’asta al falso ideologico, contestati a vario titolo a cinque persone. Insieme all’ex presidente ci sono Daniele Camperi, componente della commissione che aggiudicò gli appalti, Paolo Borello e Salvatore Columbro, tecnico informatico e amministratore della società S.Info srl di Orbassano, e Claudio Pontiglione, direttore tecnico del consorzio Tecnoedil Lavori. La posizione di Ivano Marchesani, responsabile dell’azienda cooperativa Full Service 2000 di Mondovì, è al vaglio in ambito separato: per l’indagato si profila un patteggiamento nel filone che riguardava l’appalto per la lettura dei contatori di Mondo Acqua. Oltre a questa altre due gare, tra quelle svoltesi fra il 2016 e il 2018, sono sotto la lente della Procura: l’appalto per la fornitura dei servizi informatici da parte di S.Info e quello riguardante la sostituzione della rete distributiva dell’acquedotto di Mondovì, nel quale Tecnoedil era intervenuta - secondo l’ipotesi accusatoria - concordando l’offerta da presentare.
Esce dall’inchiesta con un patteggiamento l’ingegner Chiara Mirto, le cui rivelazioni sono state raccolte durante un incidente probatorio. La donna, dipendente di Mondo Acqua, ha ammesso di aver contraffatto i verbali perché sottoposta a forti sollecitazioni in tal senso da Ghiazza: aveva timore di perdere il lavoro, ha spiegato, dopo aver già subito ritorsioni in passato. Da parte sua, sottolinea l’avvocato Alessandro Ferrero, un atteggiamento di piena collaborazione con gli inquirenti.
“Rigettiamo interamente le accuse e confidiamo di dimostrarlo nel dibattimento. In incidente probatorio non è emerso nulla rispetto ad eventuali responsabilità dell’ex presidente” ha commentato l’avvocato Matteo Grognardi, che insieme al collega Guido Anetrini rappresenta la difesa di Ghiazza.