Era entrato in una tabaccheria nel pieno centro di Mondovì per ricaricare due carte prepagate del circuito Sisal a lui intestate.
Dopo una prima ricarica da 300 euro il tabaccaio si era insospettito e aveva chiesto al giovane rassicurazioni circa la sua capacità di saldare subito l’ingente somma di denaro richiesta. Il cliente aveva garantito la propria disponibilità di contante e fornito codice fiscale e carta d’identità, così il titolare della rivendita aveva effettuato altre cinque ricariche per lo stesso ammontare, fino a un totale di 1800 euro.
Al momento di pagare, però, B.C. aveva frugato nel borsello affermando di non avere soldi a sufficienza e proponendo al tabaccaio di tenere le chiavi della sua Mini ‘in garanzia’ per il tempo necessario a fare un prelievo in banca. Dopodiché era sparito senza più dare notizie di sé, ma è stato raggiunto da una denuncia per insolvenza fraudolenta sporta dall’esercente. Dell'auto che avrebbe dovuto essere parcheggiata a pochi passi non si è mai trovata traccia, a parte le chiavi.
Quella formulata nel giugno 2018 è solo una delle 41 denunce a carico del giovane, classe 1992, residente a Ravenna. Per lui il pubblico ministero Raffaele Delpui ha chiesto la condanna a otto mesi di carcere. L’identificazione dell’imputato come autore del reato, ha osservato il rappresentante dell’accusa, è stata rafforzata dal fatto che la foto riprodotta sul documento d’identità corrispondesse ai profili registrati a suo nome su Badoo e Hot or Not, due popolari app di incontri su Internet.
Riqualificando il fatto nel più grave reato di truffa, il giudice Lorenzo Labate ha condannato l’imputato alla pena di un anno e due mesi di reclusione.