Il duplice omicidio di Montaldo Mondovì ha inevitabilmente fatto scalpore anche in Olanda, paese d’origine dell’assassino, il ventunenne Sacha Chang, e delle due vittime, il padre Chain Fa e Lambertus Ter Horst. “
Perché?”: questa la domanda più frequente riportata dai media olandesi. È ciò che si chiede, per esempio, l’Algemeen Dagblad, quotidiano di Rotterdam, nella sua edizione online, in cui si ricostruisce il passato di Sacha Chang. Si parla di “
un’infanzia spensierata”, ci si chiede come un normale ragazzo di Amsterdam sia arrivato a compiere un gesto di questo genere. “
Le numerose foto di famiglia sui social media - si legge
nell’articolo firmato da David Bremmer -
mostrano un'infanzia spensierata in una famiglia affettuosa e altamente istruita della capitale. Il padre Chain Fa è un insegnante, la madre Marijke ha studiato francese. Insieme hanno due figli, Sacha è il più giovane”.
I due ragazzi sono cresciuti coltivando le passioni per la musica e lo sport: Sacha suonava il sassofono da bambino e giocava a calcio nel club TOS Actief di East Amsterdam. In quel club il padre Chain Fa, origini cinesi, era attivo come allenatore delle giovanili. Quest’ultimo recentemente aveva iniziato a lavorare presso la scuola elementare De Leertuin, aperta lo scorso anno nel nuovo quartiere Schinkelkwartier di Amsterdam. Molto stimato e apprezzato, era affettuosamente chiamato da tutti "Maestro Fa”: “Aiutare i bambini a crescere: ecco cosa rende grande la mia professione!” diceva sul sito web della scuola.
Al
De Telegraaf il Ministero degli Affari Esteri olandese ha affermato di conoscere la storia e di essere in contatto con entrambe le famiglie coinvolte. Sullo stesso quotidiano Chain Fa Chang viene ricordato come un “
insegnante caloroso che aiutava i giovani sulla retta via”. Una storia normale, quella di Chain Fa, una storia di una famiglia normale, spezzata da un’inspiegabile tragedia e da una domanda: perchè?