Al dolore per la perdita di un marito e un padre si era aggiunta l’amarezza per aver trovato, proprio il mattino dopo il funerale, la cassaforte di casa scassinata e i ricordi di una vita svaniti.
Protagonista di questa disavventura, avvenuta nel 2016, una famiglia originaria di Savona che da alcuni anni si è stabilita a Montezemolo. A denunciare l’accaduto un'anziana, classe 1929, che ha avvertito il nipote, oggi convocato come testimone dal tribunale di Cuneo: “Ero stato proprio io - ricorda l’uomo - a fornire alla zia la piccola cassaforte per riporvi alcuni preziosi e il suo portafoglio. La faceva sentire sicura perché aveva subito diversi furti quando viveva a Savona”.
Purtroppo il gesto premuroso si era rivelato inutile. Arrivato sul posto, l’uomo aveva potuto constatare che la saldatura della cassaforte era stata strappata, come se qualcuno avesse provato a scardinarla. Pur non riuscendoci del tutto, il ladro l’aveva aperta quel tanto che bastava per afferrare ciò che si trovava all’interno, tranne un anello regalato dal defunto zio alla moglie e una cassetta. Nel fare questo, però, il malintenzionato si era ferito, perché nella cassaforte erano visibili macchie di sangue.
Il nipote non sa cosa fosse stato sottratto di preciso ma ha riconosciuto un orologio a cipolla ritrovato in seguito dai Carabinieri di Ceva: “Era un dono dello zio per il venticinquesimo anniversario di matrimonio. L’ho riconosciuto perché ha una catenina in argento, di forma particolare”.
In casa con l’anziana c’era soltanto il figlio, che ha dormito insieme a lei al piano superiore della casa, ma nemmeno lui avrebbe notato nulla. Il furto, in ogni caso, dev’essere stato compiuto proprio il giorno del funerale o nella notte seguente.
Al termine delle indagini la Procura ha ritenuto di poter individuare come responsabili una coppia di vicini di casa della famiglia, F.V. e F.A.: “Ricordo di aver visto la moglie in chiesa durante le esequie - afferma il nipote della derubata - ma se n’era andata prima che accompagnassimo la salma al cimitero. Non ricordo invece che fosse presente l’uomo”.
Il prossimo 5 novembre verranno ascoltati in aula anche la moglie del nipote e alcuni testimoni della difesa.