Si terranno alle 15 nella sua Casario, frazione di Priola in cui risiedeva, i funerali di Rodolfo “Dodo” Rosso, una delle leggende della pallapugno cuneese.

 

L’ex atleta, nato il 28 luglio 1956, è mancato all’improvviso nella giornata di domenica. In carriera 24 campionati di Serie A e uno scudetto, quello conquistato nel 1983 con la maglia della Spec Cengio. Soprannominato “il guerriero”, aveva vestito per dodici anni i colori di Cengio e trascorso anche quattro stagioni a Caraglio, due a Spigno Monferrato, una ad Alba, Ceva, Magliano Alfieri, Mondovì, Monticello e Pieve di Teco. Trecentosessantanove partite ufficiali, di cui 316 in campionato, affrontando 31 capitani. Nel suo curriculum pallonistico anche tre Coppe Italia nel 1984, 1985 e 1991.

 

Sulle colonne de Lo Sferisterio viene ricordato come “una di quelle persone belle del mondo del balon, sempre pronto al sorriso, ad una battuta”. “Sempre disponibile, sorridente, mai una parola fuori luogo” aggiunge il presidente della Fipap Enrico Costa: “Lo abbiamo premiato nel recente incontro con il presidente del CONI Giovanni Malagò, con i campioni che hanno vestito il tricolore: applaudito da tutti, anche dai più giovani che hanno saputo riconoscere le sue qualità di uomo prima che di giocatore. Una persona speciale che non dimenticheremo”.