La grande piena ha colpito duro anche qui, nelle terre che più di tutte hanno assorbito la memoria viva di ciò che accadde quasi ventisei anni fa. Le valli del Tanaro fanno i conti con la devastazione lasciata dal fiume nel primo fine settimana di ottobre.
Ad Ormea, dove nella notte di venerdì 2 il Tanaro aveva battuto i valori dell'alluvione del 1994 e del 2016, si contano due ponti distrutti presso Barchi e la cartiera. Il paese è rimasto completamente isolato per ore, senz’acqua ed energia elettrica, e permangono tuttora forti criticità nell’approvvigionamento idrico. La Statale 28, in precedenza chiusa per ordinanza del sindaco così come tutte le altre strade comunali e i ponti superstiti, è stata riaperta al traffico con alcune limitazioni.
A Pamparato l’esondazione del torrente Casotto ha abbattuto quattro ponti e interrotto numerose strade colpite da smottamenti e crolli di alberi, provocando fino alla giornata di ieri (lunedì 5) l’isolamento totale della borgata di Valcasotto: qui un uomo è stato tratto in salvo a fatica dall’intervento dei compaesani, mentre parte della sua abitazione si sbriciolava. I danni più gravi in località Riviera, dove case e fabbricati agricoli sono stati devastati dall’ondata di fango e detriti trascinata dal fiume. Uno scenario apocalittico sul quale si staglia ancora il ponte romano, simbolo del paese: le acque ne hanno sbrecciato le sponde, ma la costruzione è rimasta in piedi.