MONDOVÌ - Picchiato dal ‘‘branco’’ nei bagni della discoteca denuncia il presunto aggressore: nei guai un 20enne

Il giovane, residente a Dogliani, deve rispondere delle botte a un 35enne all’interno del Sottoaceto di Mondovì: l’uomo si ruppe una gamba nella colluttazione

a.c. 22/02/2021 17:41

 
È stato riconosciuto dalla vittima come uno dei presunti autori dell’aggressione perpetrata ai suoi danni da un gruppo di giovanissimi, di fronte all’ingresso dei bagni della discoteca Sottoaceto di Mondovì.
 
Per i fatti risalenti alla notte del 1 novembre 2018 il ventenne C.B., italiano residente a Dogliani, si trova ora a rispondere di lesioni personali gravi in concorso. La parte offesa, un monregalese all’epoca 35enne, si è costituito nel processo e ha fornito al giudice la propria versione dei fatti: quella sera era nel locale in compagnia della sua fidanzata e l’aveva accompagnata fino all’ingresso della toilette. Qui la coppia si sarebbe imbattuta in un gruppo di quattro o cinque giovani che stazionavano di fronte alla porta: “Erano in stato di alterazione e stavano spingendo le persone presenti. Io stesso ho ricevuto una spinta da qualcuno, mentre all’indirizzo della mia compagna erano partite imprecazioni che non ho potuto udire. Quando mi sono avvicinato per chiedere spiegazioni C.B. mi ha aggredito”.
 
L’imputato, stando a quanto riferito dal querelante, gli avrebbe messo le mani addosso spingendolo all’indietro: “Poi ho sentito un forte colpo alla gamba e sono caduto a terra, mentre i ragazzi infierivano su di me in quattro con ripetuti calci e pugni. Cadendo ho trascinato con me C.B. che mi è finito addosso, solo l’intervento di un addetto alla security ha interrotto il pestaggio”. Il buttafuori aveva portato via C.B. e un suo amico, minorenne all’epoca dei fatti, allontanandoli entrambi dal locale. L’aggredito invece era stato soccorso dalla fidanzata e più tardi dal 118: “Ho subito la frattura di tibia e perone e ho dovuto affrontare un intervento chirurgico con oltre due mesi di prognosi” ha spiegato. A fornire ai carabinieri i nomi dei due presunti aggressori era stata una ragazza che faceva parte della stessa compagnia di amici. Più tardi, la vittima aveva riconosciuto entrambi dalle fotografie.
 
C.B. si è sottoposto a sua volta all’esame del pubblico ministero e delle parti in causa, respingendo le accuse. Secondo la sua versione, sarebbe stato il 35enne ad affrontarlo con tono aggressivo dopo che senza volerlo aveva urtato la sua fidanzata: “Mi ha spintonato e siamo caduti entrambi a terra. Ho fatto appena in tempo a rialzarmi quando il buttafuori mi ha raggiunto e mi ha allontanato dal locale insieme al mio amico”. I veri responsabili dell’aggressione, ha aggiunto l’imputato, sarebbero alcuni albanesi che avevano picchiato l’uomo col quale aveva discusso in precedenza quando lui era già altrove: “Mentre uscivamo ho incrociato un ragazzo di nazionalità albanese che mi ha detto di avermi aiutato perché credevano che fossi un loro connazionale. Non so chi fossero queste persone”. Anche l’amica che lo aveva identificato e un altro suo conoscente hanno attribuito il pestaggio a questo secondo gruppo di giovani, ai quali tuttavia non hanno mai fatto cenno né la vittima né gli altri testimoni ascoltati in aula.
 
Il processo è stato rinviato al prossimo 26 aprile per ultimare l’istruttoria.

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