Dentro e fuori in meno di un minuto, col passamontagna calato in testa. Poi la fuga in auto, durata poco: quasi una rapina da film, non fosse che parliamo di un “colpo” fruttato qualche decina di euro e finito con un processo per tutte e quattro le persone che i carabinieri avevano identificato in macchina.
Il guidatore, Simone Reale, è stato condannato in abbreviato sia in primo grado che in appello. Le due passeggere sedute sui sedili posteriori, G.D.L. e G.E.B., sono state invece condannate e poi assolte, con sentenza ormai definitiva. Resta l’altro passeggero, C.D.M., che ha scelto il dibattimento. Il processo a suo carico è in corso a Cuneo, dove sono stati ascoltati i testimoni della rapina ai danni del negozio “I biscotti delle nonne” di Garessio. All’epoca, maggio 2021, era l’unico - e storico - alimentari della frazione Trappa: avrebbe chiuso solo pochi mesi più tardi.
In aula ha deposto un minorenne che vide una persona uscire dal negozio di corsa, con un berretto passamontagna che lasciava però scoperta una parte del viso: il ragazzo aveva riconosciuto nell’immediatezza il soggetto, mentre non aveva saputo fornire indicazioni sulle altre persone in auto. Anche un altro testimone ricorda di aver sentito le gomme della macchina fischiare: in precedenza, aveva notato quella stessa auto tra Ceva e Garessio, mentre svoltava nel parcheggio di un supermercato.
I carabinieri di Nava, subito allertati dai colleghi di Garessio, avevano bloccato la macchina pochi chilometri più avanti e identificato i soggetti a bordo. Dalla perquisizione erano stati rinvenuti 750 euro in contanti, nella borsa di una delle due donne, che aveva fornito le ricevute relative a due prelievi da un bancomat. Nessuno dei militari sentiti ricorda invece di aver ritrovato un berretto o un copricapo nell’abitacolo della Yaris.
Il processo è stato rinviato al 15 maggio per la discussione.