Era accusato di aver scaricato rifiuti su due diversi appezzamenti di terreno a Ponte Pesio, nel comune di Magliano Alpi. A seguito della denuncia presentata da uno dei due proprietari, nel febbraio 2018, i carabinieri forestali avevano individuato un cumulo di coppi, calcinacci e residuati dell’edilizia il cui abbandono poteva risalire addirittura a qualche anno prima. Molto più recente appariva invece l’altro sversamento, a circa cinquecento metri di distanza, su una diversa proprietà.
Il titolare di quell’appezzamento, il monregalese C.M., è apparso agli inquirenti il sospettato “naturale” per via del suo lavoro di escavatorista: secondo gli inquirenti, era stato lui a trasportare i rifiuti per poi abbandonarli in un luogo che sapeva essere abbastanza isolato. Per arrivare fin lì, del resto, era necessario attraversare una strada poderale chiusa da una sbarra con tanto di lucchetto.
Attorno alla questione dell’accessibilità ai terreni si è giocata tutta l’istruttoria nel processo penale intentato a carico dell’escavatorista. L’imputato, infatti, ha rilevato dal canto suo che la possibilità di liberarsi dell’ostacolo all’ingresso c’era eccome: “Su quel terreno - ha dichiarato al giudice - vado sì e no una volta all’anno: il lucchetto non è facilissimo da aprire ma si può forzare”. Analoghe affermazioni sono arrivate dal suo vicino, il quale lamentava di aver trovato anche in tempi più recenti la sbarra alzata e vari rifiuti di ignota provenienza attorno alla sua abitazione.
“I detriti non sarebbero potuti essere sversati senza l’autorizzazione di C.M.” ha concluso il pubblico ministero, riprendendo le osservazioni dei forestali e chiedendo per l’imputato la condanna a 3mila euro di ammenda. La difesa ha rilevato per contro come le chiavi del lucchetto della sbarra fossero in possesso di una molteplicità di soggetti e non del solo C.M.: “L’imputato, inoltre - ha aggiunto il suo legale - non ha mai svolto attività di demolitore edile, come confermato da tutti i testimoni”.
Il giudice ha infine accolto le argomentazioni difensive assolvendo l’escavatorista con formula piena.