Sacha Chang era incapace di intendere e di volere al momento del duplice omicidio del padre Chain Fa e dell’amico di famiglia che li ospitava a Montaldo Mondovì, Lambertus Ter Horst. Lo ha stabilito la perizia psichiatrica condotta a carico del ventunenne olandese arrestato lo scorso 18 agosto, quasi quarantotto ore dopo il duplice omicidio e dopo due giorni di rocambolesca fuga tra i boschi.
Secondo il consulente incaricato dal tribunale, quindi, il giovane non è imputabile e non può finire sotto processo. Stamattina in tribunale a Cuneo si svolgerà l'incidente probatorio di fronte al gup Daniela Rita Tornesi: ad assistere Chang ci sarà l’avvocato Luca Borsarelli, insieme ad un collega olandese nominato dalla madre del ragazzo.
La non imputabilità, in ogni caso, non comporta l’automatico ritorno in libertà: valutata la pericolosità sociale, il gup potrebbe disporre il ricovero di Sacha Chang in una struttura di recupero. Se ne saprà di più nelle prossime ore.