La Procura lo accusa di aver rivenduto nel suo negozio di Moretta un ingente quantitativo di merci (perlopiù articoli calzaturieri) ricevute da diverse aziende a scopi di beneficenza: per questo R.D.S., noto in paese come presidente della onlus Santa Monica ed ex consigliere comunale, si trova ora a rispondere delle
imputazioni di truffa, appropriazione indebita e sostituzione di persona.
Tutto nasce dalle indagini avviate a suo carico dalla Guardia di Finanza di Fossano, in seguito a una denuncia sottoscritta dalla presidente della onlus Teatroterapia Le Nuvole di Busca. La donna sostiene di aver ricevuto spedizioni dalla Calzedonia, di cui l’associazione non era a conoscenza, all’indirizzo del gruppo Le Nuvole: di qui i sospetti sul presidente della Santa Monica, con cui c’erano state precedenti collaborazioni e che aveva rapporti consolidati con Calzedonia per le sue iniziative di volontariato. Contro R.D.S. l’associazione buschese si è costituita parte civile.
A sostegno delle accuse è giunta nell’udienza odierna la testimonianza della nipote dell’imputato, una 34enne residente a Volvera, ex segretaria della onlus Santa Monica: “Ero orgogliosa di far parte dell’associazione ma con il tempo mi sono accorta che quel che faceva mio zio non andava tanto bene, i fondi che avevo raccolto non arrivavano a destinazione e non mi sono mai stati mostrati i conti”. Le aziende-sponsor, ha affermato la testimone, “davano in donazione giocattoli e biancheria perché i soldi delle vendite venissero utilizzati per i disabili della nostra associazione. Più volte però ho visto quegli articoli venire rivenduti in nero nel negozio di mio zio: lui mi confidò di aver incassato fino a 7mila euro al mese”. La 34enne ha inoltre sostenuto di essere a conoscenza dell’esistenza di un camper ufficialmente in dotazione alla onlus: “Avrebbe dovuto essere utilizzato per portare i disabili al mare, però non l’ho mai visto: a noi della famiglia lo zio non diceva di servirsene per questo scopo”.
L’ex presidente dell’associazione Cos&Play Action, organizzatrice della fiera fumettistica Moretta Comics, ha deposto riguardo al ritrovamento di una bolla con il timbro dell’associazione tra le carte di R.D.S.: “Riguardava una spedizione di merce che non abbiamo mai trattato. Il timbro non era più quello in uso all’epoca e non credo che la firma apposta sia la mia, per quanto sia molto simile”. L’imputato, ha aggiunto, gli era comunque noto sia per la sua attività nel volontariato che per aver partecipato anni prima con uno stand a un’edizione della convention fumettistica.
Circa le attività svolte dalla Santa Monica ha testimoniato una 60enne residente a Pinerolo, madre di un giovane disabile che era stato aiutato dall’associazione: “Intorno al 2012, - ha raccontato la donna - R.D.S. raccolse i soldi per installare sulla nostra auto una rampa di accesso, poi acquistata al prezzo di 5500 euro. Prima della morte di mio figlio ci aiutò in un paio di occasioni anche con le bollette”.
In un diverso procedimento, incominciato sempre su
querela della presidente dell’associazione Le Nuvole, lo stesso imputato è stato condannato per diffamazione nel febbraio dello scorso anno. Il giudice l’ha invece assolto in riferimento a un altro capo d’accusa, relativo a una diffamazione a mezzo Facebook, e per l’ulteriore imputazione di molestia telefonica.
Il prossimo 7 giugno è previsto il suo esame in aula e la conclusione del processo.