Approderà in tribunale la vicenda legale che vede contrapposti due grandi marchi dell’acqua della provincia di Cuneo. La Fonti Alta Valle Po spa, proprietaria del marchio Acqua Eva di Paesana, rende noto di aver denunciato per diffamazione aggravata e turbata libertà dell’industria e del commercio i vertici dell’Acqua Sant’Anna di Vinadio.
L’amministratore delegato Alberto Bertone è stato rinviato a giudizio insieme al direttore commerciale Luca Cheri e a un ex dipendente della società Mia Beverage srl, Davide Moscato. Secondo le accuse, gli imputati avrebbero attivato il sito web mercatoalimentare.net (ormai chiuso), con dominio intestato alla defunta nonna di Moscato e pagato con carta di credito estera, allo scopo di diffondere sul mercato false informazioni sul conto della concorrente. In un articolo pubblicato nel 2018, in particolare, si adombrava il sospetto che Acqua Eva fosse controllata dalla catena di supermercati tedesca Lidl. Una voce falsa che, a detta della proprietà, avrebbe tuttavia compromesso i rapporti dell’azienda con la grande distribuzione organizzata e con possibili partners di mercato. Lo scopo ultimo sarebbe stato quello di acquisire il marchio, dopo averlo fatto deprezzare: una proposta in tal senso era stata in effetti formulata dal gruppo Fonti di Vinadio nel 2020.
“A fronte di tali sconcertanti fatti, - recita la nota ufficiale pubblicata dalla società del gruppo Rivoira - la società e i soci si sono costituiti parte civile nel processo in corso al Tribunale di Cuneo - con l’assistenza degli avvocati Nicola Menardo e Federico Canazza - ed hanno ottenuto la citazione delle società Acqua Sant’Anna S.p.a. e Mia Beverage S.r.l. quali responsabili civili per i gravissimi danni derivanti dalle condotte contestate agli imputati”.
Il 22 settembre è prevista l’apertura del dibattimento in tribunale a Cuneo.