Nel primo pomeriggio del giorno 8 Ottobre, nel carcere di Saluzzo, un detenuto di nazionalità romena di 31 anni, fine pena novembre 2018, appartenente al circuito detentivo media sicurezza a custodia aperta, in un momento di agitazione ha letteralmente devastato la propria cella dove era ristretto del reparto infermeria del carcere. Il detenuto non ha fornito i motivi di tale comportamento.
È il secondo caso di intemperanze di detenuti nel giro di pochi giorni.
A dare la notizia è l’O.S.A.P.P. - (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) per voce del Segretario Generale Leo Beneduci che afferma: "Oltre che per motivi di ordine e sicurezza le condizioni di lavoro del personale di Polizia Penitenziaria in servizio nel carcere di Saluzzo sono più che critiche e oltre agli evidenti rischi per l'incolumità fisica degli addetti del Corpo la situazione è resa ancora più precaria da una gravissima carenza di organico che rende pressoché impossibile fare fronte ai molteplici eventi critici che quotidianamente accadono.
"Ovviamente - prosegue il leader dell'O.S.A.P.P. - per il carcere di Saluzzo dovrebbero essere assunti nei confronti dei reclusi più facinorosi da parte degli Organi dell'Amministrazione Regionale e Centrale una serie di provvedimenti sia di ordine disciplinare e sia per il ricollocamento degli stessi in altre strutture come invece non sembra essere nelle corde di tali organi e a farne le spese di tale assenza sono proprio gli appartenenti alla Polizia Penitenziaria".
"Peraltro, non meno gravi, - conclude Beneduci - le condizioni degli altri Istituti penitenziari delle Regioni Piemonte Liguria e Valle d'Aosta, il Ministro Bonafede e i Sottosegretari Ferraresi e Morrone e il nuovo Capo del D.A.P., se ci sono, diano il tanto atteso segnale di cambiamento".