È accusato di aver prelevato in maniera indebita circa 5500 euro dal conto bancario di un’anziana che aiutava nelle faccende quotidiane: per questo S.A., un 48enne originario di Pagno e residente a Barge, è ora imputato di fronte al tribunale di Cuneo.
A denunciarlo era stata la donna, indicando ai carabinieri una serie di prelievi non autorizzati effettuati con la sua carta bancomat tra gli inizi di maggio e la metà di giugno del 2018. Nel settembre dello stesso anno, l’anziana aveva espresso la volontà di ritirare la querela, poco prima del suo decesso avvenuto in dicembre.
Il maresciallo Davide Martilla, comandante della locale stazione dell’Arma, ha deposto sulle circostanze della denuncia: “La signora non poteva spostarsi da casa in autonomia per ragioni di salute, anche perché abitava in una zona impervia. Aveva quindi bisogno di qualcuno che la aiutasse con la spesa”. A questo scopo avrebbe incaricato per un certo periodo A.S., concedendogli anche di effettuare prelievi in sua vece. Senonché, da una successiva verifica, sarebbero poi emersi gli ammanchi denunciati: “Si era presentata in caserma con un estratto conto evidenziando tutti i prelievi non autorizzati, che erano tra un terzo e un quarto di quelli complessivi. La signora era vedova e senza figli e riceveva una lauta pensione”.
In passato, ha aggiunto il carabiniere, la stessa aveva denunciato la scomparsa di alcuni suoi effetti personali formulando sospetti su un pregiudicato del paese al quale aveva chiesto di effettuare lavori in casa. È noto inoltre che giocasse forti somme nelle slot machine in un bar locale. Su questa circostanza ha riferito anche un altro testimone, chiamato dall’avvocato Davide Ghione: “La signora aveva il vizio del gioco e ha perso parecchi soldi. Penso inoltre che non fosse molto lucida per via delle medicine che prendeva. A.S. la aiutava con la spesa e la portava alle visite a Torino e a Cuneo, lei ogni tanto gli dava 50 euro”.
L’imputato ha smentito di aver mai effettuato operazioni non autorizzate sul conto dell’anziana: “L’avevo conosciuta tramite suo fratello, mi aveva chiesto di accompagnarla anche alle macchinette. Lo facevo tutti i giorni ma non ero la sola persona a seguirla, c’erano anche due donne di nazionalità rumena. Penso fosse manipolata da loro, tanto è vero che le sono spariti gioielli e altri oggetti in casa”. Su queste circostanze il giudice dovrebbe sentire il prossimo 8 febbraio il fratello della denunciante.