BARGE - Ergastolo per Daniele Ermanno Bianco: uccise una pensionata a Barge per rubarle tre euro

Il responsabile dell’assurdo omicidio, uno sbandato del posto, ha chiesto il rito abbreviato. Il 23 gennaio 2019 finì a colpi di chiave inglese la 70enne Anna Piccato

Andrea Cascioli 16/09/2020 13:43

 
Si è celebrato stamane davanti al tribunale di Cuneo il processo con rito abbreviato contro Daniele Ermanno Bianco, reo confesso dell’omicidio di Anna Piccato.
 
Il 42enne ha ammesso di aver assassinato la pensionata dell’Indesit la mattina del 23 gennaio 2019 a Barge, nei giardini d’Annonay. L’uomo avrebbe atteso che Anna Piccato consumasse un caffè in un bar, poi l’avrebbe pedinata e colpita una prima volta con un oggetto contundente in via Giolitti. Dopo averla stordita, l’avrebbe trascinata nei giardini dietro alla chiesa parrocchiale, in quel momento deserti, finendola con altri dieci colpi alla nuca. L’arma sarebbe stata una pesante chiave inglese di cui l’assassino ha affermato di essersi liberato poco dopo, gettandola in un cassonetto. In seguito si sarebbe cambiato gli abiti a casa (senza però disfarsene).
 
Le immagini delle telecamere avevano consentito di individuare già poche ore dopo il sospettato nella persona di Daniele Ermanno Bianco, uno sbandato residente in paese e gravato da vari precedenti penali per furti e reati minori. Arrestato dai Carabinieri nella notte del 24 gennaio e interrogato dal pm Alberto Braghin, Bianco aveva infine confessato l’omicidio dopo che dagli esami biologici erano emerse tracce di sangue e Dna della vittima sulle scarpe e lo zaino che indossava.
 
Bianco ha detto di aver immobilizzato e colpito la donna con il fine di rapinarla, sebbene al momento dell’omicidio la pensionata avesse con sé appena tre euro e venti centesimi. Il suo difensore, avvocato Davide Ambrassa, aveva chiesto e ottenuto dal giudice una perizia psichiatrica che ha confermato come l’assassino fosse capace di intendere e di volere al momento del delitto.
 
Anna Piccato, per tutti Anita, era una pensionata dell’Indesit molto nota in paese anche per la sua attività di volontaria della Croce Rossa. Il suo orrendo e apparentemente inspiegabile delitto aveva lasciato attonita l’intera comunità locale.

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