“Quando è stata caricata la merce non c’ero. Mi ha insospettito un particolare riferito da mia moglie: lo stesso autista che ha fatto il primo carico è tornato per il secondo. Non è normale per una ditta di trasporti”: così il titolare di una cooperativa agricola a Revello rievoca in tribunale la disavventura vissuta nel marzo 2016 con un sedicente esportatore che si sarebbe rivelato, in realtà, un truffatore.
Nel frattempo due carichi da 20 tonnellate di kiwi, per un valore di circa 30mila euro, si erano volatilizzati. In teoria sarebbero dovuti arrivare a Varsavia, presso l’azienda Caterteam, ma in Polonia nessuno ne sapeva nulla: l’astuzia è stata proprio quella di servirsi della partita Iva di un’impresa esistente, e dei buoni uffici di un intermediario trentino che nella cooperativa revellese era ben conosciuto.
Quest’ultimo ci ha rimesso più di chiunque altro: “Oltre a quella di Revello, erano coinvolte altre aziende con cui sono in affari da anni. Per continuare a lavorare ho dovuto coprire di tasca mia le loro perdite con quasi 150mila euro” racconta in aula a Cuneo. Per raggirare il mediatore, un esperto nel settore delle esportazioni ortofrutticole, gli ideatori della truffa avevano sostenuto di parlare a nome della BM srl di Salerno, un’azienda con cui il professionista aveva già concluso affari un decennio prima. Anche le coperture assicurative della Caterteam e delle altre importatrici straniere coinvolte risultavano regolari.
“Al telefono mi dicevano di parlare per conto di L.P., il nuovo amministratore dell’impresa. Ma non ho mai trattato con lui direttamente” spiega l’intermediario. Il salernitano L.P., oggi 58enne, ha vari precedenti penali specifici a suo carico. Ora si trova sotto accusa insieme al coimputato D.T., 49enne residente a Pagani (Sa) e titolare della ditta di trasporti B&T che si occupò di ritirare i kiwi a Revello.
Anche il trasportatore sembrava in regola, l’unico particolare anomalo era quel secondo viaggio effettuato con lo stesso autista. Per fortuna a Revello avevano segnato il numero di targa del camion, il solo indizio che in futuro avrebbe permesso di risalire a chi aveva effettuato il carico.
Di sicuro si sa soltanto che i kiwi hanno viaggiato fino a Cormano, nel Milanese. Ma dopo quella che doveva essere una sosta ‘intermedia’ in un magazzino dell’esportatrice salernitana, della merce spedita da Revello, come di tutti gli altri carichi effettuati dalla BM, non si è più saputo nulla. Il mediatore aveva provato in seguito a contattare prima la BM, poi le aziende straniere che in teoria avrebbero dovuto ricevere gli ordini: solo a quel punto, troppo in ritardo, l’amara scoperta.
Il prossimo 10 dicembre è previsto il completamento dell’istruttoria.