Furto in abitazione, ricettazione e utilizzo fraudolento di carta di pagamento. Sono gravi le imputazioni di cui un giovane di origini albanesi residente a Busca, ventiduenne all’epoca dei fatti, deve rispondere davanti al tribunale di Cuneo.
E.Q. era stato arrestato nel gennaio dell’anno scorso perché
accusato di far parte di una baby gang che tra ottobre e novembre 2017 aveva compiuto due diversi furti nell’abitazione di un sacerdote di Saluzzo, presso l’oratorio ‘don Bosco’, e altri due ‘colpi’ in altrettanti istituti scolastici della città. Insieme a tre minori, deferiti presso la Procura per i Minorenni di Torino, il giovane si sarebbe impossessato di denaro contante e della carta bancomat del prelato, prelevando quasi 3mila euro da uno sportello bancario.
Sempre in concorso con altri, avrebbe inoltre forzato gli ingressi delle due scuole saluzzesi sottraendo il denaro custodito nelle segreterie e danneggiando alcuni distributori automatici di bibite e merendine, nel tentativo di impossessarsi delle somme contenute all’interno.
Per individuare i presunti responsabili dei reati erano state decisive le immagini delle telecamere di videosorveglianza del bancomat e di una sala giochi di Cuneo, dove l’imputato era stato visto. In udienza, un carabiniere ha testimoniato di aver riconosciuto il giovane mentre effettuava prelievi allo sportello automatico, in compagnia di un altro albanese: E.Q. era noto alle forze dell’ordine perché già indagato in passato per reati connessi al traffico di stupefacenti.
La carta bancomat sottratta al sacerdote, costituitosi come parte offesa, era stata in seguito riconsegnata ai Carabinieri di Saluzzo da uno dei minorenni coinvolti nella vicenda.
Il processo è stato rinviato al prossimo 20 settembre per ascoltare altri testimoni.