MORETTA - I carabinieri ritrovano cinque tele rubate nel 1998 dal castello di Moretta

Le opere di epoca settecentesca, raffiguranti episodi della vita di Mosè, erano finite sul sito di una casa d'aste

Redazione 05/03/2021 11:26


Torneranno a impreziosire le stanze del castello di Moretta cinque grandi opere pittoriche – sottratte agli inizi del 1998 da una banda di ladri – che i Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Torino hanno restituito ai legittimi proprietari.

Le tele di epoca settecentesca, raffiguranti episodi della Vita di Mosè, furono commissionate all’artista lombardo Francesco Antoniani, già al servizio di Casa Savoia, per la decorazione di alcune stanze di rappresentanza della prestigiosa dimora.

Nottetempo le opere erano state asportate, insieme ad altri beni d’arte da una banda di ladri introdottisi dal fossato posto anticamente a difesa del castello, dopo aver divelto le robuste inferriate e neutralizzato il sistema d’allarme. All’epoca il bottino del furto fu stimato in oltre 160 milioni di lire. Nonostante il tempo trascorso, nel 2019 le cinque tele sono state individuate dal Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale grazie ai controlli periodici condotti sui siti delle case d’asta e su quelli dedicati al commercio antiquariale con gli strumenti informatici. Gli investigatori hanno rinvenuto le cinque opere sul sito di una nota casa d’aste piemontese (riconoscendole dal particolare soggetto ritratto e dalle originali cornici dorate a decoro delle tele).
 
A seguire è partita un’attività di indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Torino, che ha ricostruito il passaggio dei dipinti riemersi sul mercato con una falsa identità e messi in vendita a seguito di un lascito ereditario di un antico possessore senza alcuna documentazione che comprovasse la legittima provenienza. L’immediata azione da parte dei Carabinieri ha permesso di accertare la provenienza illecita delle opere, consentendone un sicuro recupero che, nel caso di un’esportazione all’estero, sarebbe stato estremamente difficoltoso.

L’indagine testimonia come le verifiche e gli accertamenti svolti dai Carabinieri del Reparto specializzato dell’Arma nella “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti”, il più grande database di opere d’arte rubate al mondo gestito dal Comando TPC, può condurre, anche a distanza di molto tempo, alla ricomposizione di importanti collezioni d’arte, con la restituzione ai legittimi proprietari di preziosi e unici beni ormai creduti dispersi.

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