SALUZZO - È invalido totale, ma cammina e guida l’auto: a processo per truffa

Nel periodo in cui era disabile ‘al 100%’ il saluzzese aveva frequentato anche un corso da soccorritore. Lui si difende: ‘Avevo il tutore e prendevo antidolorifici’

a.c. 19/01/2020 07:30

 
Nel corso dei pedinamenti lo avevano visto e filmato mentre camminava normalmente, spegneva una sigaretta in equilibrio su un piede, entrava e usciva dal bar o guidava la sua auto. Nulla di strano, insomma, se non per il fatto che I.G. in quel periodo era invalido ‘al 100%’ secondo quanto attestato dall’Inps di Saluzzo.
 
Per questo la Procura di Cuneo ne ha chiesto il rinvio a giudizio per truffa davanti al tribunale, dove l’uomo è comparso assistito dall’avvocato Luca Martino e ha offerto la sua versione dei fatti: “Lavoravo con una divisa molto larga e sotto portavo un tutore, per giunta prendevo forti antidolorifici” ha spiegato. Quanto al fatto che l’automobile non avesse i supporti di guida per disabili, I.G. ha obiettato che “acquisto e adattamento della vettura costano circa 10mila euro, una cifra che non mi sarei potuto permettere”.
 
Il sostituto procuratore Chiara Canepa gli ha contestato fra l’altro che nel 2016 avesse ottenuto l’abilitazione all’uso del defibrillatore, dopo un regolare corso. L’imputato ha spiegato di aver svolto l’esame da inginocchiato, comunque sempre indossando il tutore per potersi rialzare.
 
I problemi, secondo quanto riferito in aula, sarebbero cominciati nel marzo 2013 con una forte crisi: “Sono finito in terra, le gambe mi ballavano e non riuscivo a stare in piedi né seduto. Ho chiamato un mio amico al telefono e mi sono fatto portare al Pronto soccorso”. Da lì la trafila di visite e controlli, con un primo intervento chirurgico e un ricovero di due mesi, per capire quale fosse il problema.
 
Nel 2015 la visita davanti alla commissione Inps di Saluzzo, dove gli era poi stata riconosciuta l’invalidità totale. Due anni più tardi, in sede di revisione, la disabilità gli era stata ridotta al 50% ed era scattata la contestuale segnalazione all’autorità giudiziaria. Nel corso degli accertamenti, gli ispettori lo avrebbero notato rimanere in piedi per parecchie ore mentre svolgeva attività di volontariato.
 
I.G. ha precisato di essere passato, nel corso degli anni, dalle stampelle al bastone, continuando però ad indossare il tutore: “Non ho fatto ricorso quando mi hanno tolto l’invalidità - ha aggiunto - avevo a suo tempo presentato la documentazione perché non potendo più svolgere il mio lavoro di prima un reddito mi avrebbe fatto comodo, ma non ho mai smesso di cercare una nuova occupazione”. Al momento è ancora disoccupato, e ha dichiarato di mantenersi grazie al sostegno del padre e degli amici.
 
Il prossimo 16 aprile è attesa la sentenza del giudice.

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