Riceviamo e pubblichiamo dalla CGIL Cuneo in merito ai tre arresti per caporalato.
Ieri la Questura di Cuneo ha reso noto l’esito dell’attività investigativa svolta nel territorio Saluzzese in merito al fenomeno del caporalato in agricoltura. Pratica illecita che nel sentir comune sembrava limitata al Sud ma che purtroppo, come più volte denunciato dalla nostra organizzazione unitamente ad altre associazioni che da anni si occupano di accoglienza dei lavoratori migranti, si sta radicando anche nella nostra provincia. Un fenomeno sottovalutato da tempo che oggi è esploso in tutta la sua drammaticità.
Nel 2018 la CGIL e la FLAI CGIL - Federazione Lavoratori Agro Industria- di Cuneo hanno deciso di partecipare direttamente al progetto di accoglienza avviato dal Comune di Saluzzo presso l’ex Caserma Filippi al fine di meglio presidiare il territorio e sostenere lavoratori che raggiungono il Saluzzese per raccogliere la frutta prodotta dai nostri agricoltori. Indispensabili per l’economia provinciale e purtroppo costretti in alcuni casi a sottostare a condizioni di lavoro indegne di un paese civile.
Un velo di ipocrisia si è squarciato. Ora spetta anche alla parte sana e prevalente di quel mondo produttivo isolare le imprese che ricorrono a pratiche illecite e inumane e proseguire nel percorso avviato con il Protocollo d'intesa sottoscritto tra Regione Piemonte, Agenzia Piemonte Lavoro, Prefetture, ispettorato del lavoro, Inps, Inail, Anci, Organizzazioni sindacali, Organizzazioni del settore agricolo, Arcidiocesi di Torino e Diaconia Valdese che ha come obiettivo la promozione del lavoro regolare in agricoltura.
Serve una lista di collocamento pubblica per i lavoratori stagionali a cui le aziende agricole si possano rivolgere per colmare il loro fabbisogno di manodopera e che faccia cessare pratiche illecite di intermediazione. Serve una politica di accoglienza che valorizzi la disponibilità delle aziende agricole a ospitare i lavoratori in locali degni di una persona umana. Serve una rete di accoglienza più diffusa che, sulla scorta di quanto maturato con l’esperienza del PAS di Saluzzo, e dei centri di Costigliole, Lagnasco e Verzuolo, permetta di garantire un posto da dormire dignitoso ai lavoratori, contando anche sul loro contributo economico.
La CGIL e la FLAI CGIL di Cuneo proseguiranno il cammino intrapreso lo scorso anno. Ora è tempo che tutte le istituzioni, gli enti e le organizzazioni che a vario titolo si occupano di accoglienza e di lavoro stagionale in agricoltura alimentino una rete legale che valorizzi le potenzialità di un settore vitale per l’economia provinciale e salvaguardi l’onorabilità degli imprenditori e la dignità dei lavoratori.
Il Decreto Sicurezza, l’abrogazione del permesso umanitario, rischiano di ingrossare le fila di un esercito di lavoratori sfruttati, ricattati e sottopagati. C’è chi alimenta paure e chi lavora per la legalità e la civile convivenza. Noi sappiamo da che parte stare.